A proposito dell’eventualità di vedere Lupi candidato a sindaco di Milano, il ministro ha dichiarato che non ha senso affrontare certi discorsi tre anni prima delle elezioni
A margine della rassegna Italia Direzione Nord, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha commentato il vertice di maggioranza svolto ieri a Roma. “È andato bene, sono molto soddisfatto. Già una manovra che aumenta gli stipendi a 15 milioni di lavoratrici e lavoratori parte bene. Se ci sarà ancora più impegno sul tema sicurezza e forze dell’ordine, sui lavoratori autonomi con la crescita della flat tax e sul tema pensioni, aiutando l’uscita dal lavoro anticipatamente rispetto alla Fornero per chi vorrà, noi siamo molto contenti”, ha dichiarato.
Milano, Salvini: “Lupi? Il totonomi con anni di anticipo non è utile”
Salvini ha poi risposto a una domanda sulla possibilità che in futuro Maurizio Lupi diventi il candidato sindaco del centrodestra a Milano? “Il totonomi con tre anni di anticipo mi sembra un esercizio non particolarmente utile. Noi stiamo ragionando come Lega di programmi, di periferie, di case popolari, di quartieri periferici che Sala ha abbandonato, di progetti per la città che sono fermi da troppo tempo. Quindi conto che non si vada avanti per due anni con il nome di Tizio e il nome di Caio, non mi interessa. Io con alcune persone sto già ragionando, ma non le metto sui giornali domani mattina. Non mi sembra che serva a nessuno”, ha osservato il vicepremier.
Salvini: “Non vorrei che qualcuno volesse fermare l’accordo Bpm-Mps”
Salvini ha poi commentato la scelta di UniCredit di presentare un’offerta pubblica di scambio volontaria per Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni. “A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai, ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania. Non so perché abbia cambiato idea. Unicredit ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera, a me sta a cuore che realtà come Bpm e Mps che stanno collaborando, soggetti italiani che potrebbero creare il terzo polo italiano, non vengano messe in difficoltà. Non vorrei che qualcuno volesse fermare l’accordo Bpm-Mps per fare un favore ad altri” ha spiegato il ministro.