All’alba è terminata dopo undici ore la seduta della commissione Bilancio della Camera sulla manovra, in cui non è stato approvato alcun emendamento. L’esame degli emendamenti riprenderà alle 13, quando è convocato l’ufficio di presidenza, poi la commissione tornerà a riunirsi alle 14. Nelle ultime 4 ore di seduta di commissione i lavori sono rimasti sospesi per consentire gli incontri tra le forze politiche e gli esponenti del Governo per mediare sugli emendamenti.
Meloni: “Non ci sarà esercizio provvisorio”
Anche nel pomeriggio di ieri, 19 dicembre, si erano svolti gli incontri fra Governo, maggioranza e i singoli gruppi di opposizione. “Chi evoca l’esercizio provvisorio cerca l’esercizio provvisorio. Per quanto ci riguarda andiamo avanti e mi sento di garantire che ci sarà la legge di bilancio nei tempi previsti“, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni.
Manovra, in 6 giorni ok a zero emendamenti
Al sesto giorno di lavori, la commissione Bilancio della Camera non ha dunque ancora approvato nessuna modifica alla manovra. Finora sono stati messi ai voti circa 120 emendamenti dell’opposizione, tutti respinti. Oltre 420 sono stati accantonati, una decina ritirati e ne restano da trattare oltre 800. Vero le 6.30 di questa mattina, il presidente della commissione, Giuseppe Mangialavori, ha riaperto la seduta per annunciarne la chiusura e la prosecuzione a partire dalle 13 di oggi.
L’obiettivo è chiudere l’esame in commissione in data odierna verso alle 17. Il testo della manovra è atteso mercoledì 21 dalle 13 in Aula alla Camera. Ma l’approdo in Aula potrebbe slittare di qualche ora per poi dare il via alla discussione generale e, il giorno successivo, a una maratona che si protrarrà anche in notturna tra giovedì e venerdì, per approvare la manovra alla Camera entro il 23 sera. Non è quindi esclusa la richiesta di una seduta notturna in Aula a Montecitorio fra giovedì e venerdì.
Cosa è successo stanotte
Seppur siano andate a rilento le trattative fra i gruppi parlamentari e il Governo, nella notte sembra aver preso forma il contenuto del nuovo bonus cultura, che potrebbe chiamarsi “CartaG”, in sostituzione di 18 App. Come riferito da fonti parlamentari, si pensa di destinare la “CartaG” ai diciottenni con Isee familiare fino a 35mila euro o il massimo voto, 100, all’esame di maturità. Mentre i settori culturali di applicazione del nuovo bonus cultura, oltre a quello del libro, verranno definiti a gennaio con gli operatori economici interessati dalla misura. Sarebbero allo studio anche possibili sanzioni per gli esercenti che si dovessero prestare ad eventuali truffe organizzate con i fondi destinati al contributo.