Il deputato di Italia Viva, Luigi Marattin, è intervenuto fuori da Montecitorio per parlare di maltempo e Terzo Polo. Se sul primo argomento sono già intervenuti, in giornata, La Russa, Foti, Giorgetti, Magnini, Alfieri, Calenda, Scannapieco, Bonelli e Gorno Tempini, Marattin ha voluto ribadire un concetto: “Noi avevamo un’unità di missione che serviva a superare tutte quelle questioni burocratiche che impediscono agli stanziamenti sul dissesto idrogeologico di essere spesi e di prevenire che quando piove succedano queste cose. Unità di missione smantellata da un governo: chiediamo che venga reinstallata. Significa che il potere pubblico fa quello che è possibile per minimizzare le probabilità che a seguito di eventi climatici estremi“. Sul cambiamento climatico ha invece affermato: “A volte una venatura negazionista è stata presente nel dibattito pubblico italiano, come anche il suo opposto di ambientalismo estremo“.
Marattin sul Terzo Polo
Sulla questione Terzo Polo, invece, il deputato di Italia Viva ha affermato: “Sono in una dialettica interessante io stesso con Matteo Renzi in questo momento. Ma Renzi è stato bersaglio di insulti e questo non va bene. Può piacere o meno, ma gli attacchi personali a me non vanno bene. Per le europee il discorso di Renzi è quello di un collegamento alla famiglia europea dei liberali. Le dichiarazioni e le aggressioni devono finire, un punto dal quale non si prescinde. Il partito non lo possiamo fare, per il momento, la lista unica possiamo farla riunendo i liberal democratici e i riformisti di questo paese. Questo non è un progetto di proprietà di nessuno, sto lottando affinché non scompaia. Un progetto di un gruppo dirigente, di comunità locali, di due milioni e mezzo di cittadini che ci hanno votato per quel progetto politico. Quindi prima di archiviarlo devono passare sul cadavere di qualcuno. Sono trent’anni che non abbiamo più partiti del genere“.