M5S, perché Giuseppe Conte ha “licenziato” Beppe Grillo?

Conte ha dichiarato: “Qualcosa si è incrinato in maniera irreversibile. Umanamente sono molto colpito da come si comporta. Già in passato ha avuto atteggiamenti velenosi nei miei confronti, ai quali non ho dato peso perché su tutto prevalevano gli interessi della comunità. Vedere oggi che contrasta in maniera così plateale un processo di partecipazione democratica che ci riporta agli ideali originali di Casaleggio mi ha rattristato moltissimo”
Conte decide di “licensiare” Grillo. La tensione tra i due si fa sempre più forte e il presidente pentastellato arriva a una netta risoluzione annullando il contratto da 300mila euro, cifra che dal 2022 il Movimento 5 Stelle garantisce ogni anno al co-fondatore del partito. Grillo ha rivendicato il compenso come garante anche nelle ultime lettere che mi ha scritto. Io non ho mai accettato che fosse pagato per questa funzione, che ha un intrinseco valore morale e non è compatibile con alcuna retribuzione“, queste le parole dell’ex presidente del consiglio nel nuovo libro di Bruno Vespa che uscirà il 30 ottobre.

Cosa è successo

Conte ha condiviso il suo pensiero sulla collaborazione contrattuale di Grillo, che è stato accusato di essere “responsabile di una controcomunicazione” e di portare avanti atti di sabotaggio compromettendo l’obiettivo di liberare energie nuove“. Per il presidente del M5S “non è più possibile rinnovare il contratto in queste condizioni” e parla di “atteggiamenti velenosi” di Grillo. “Il nostro rapporto si è incrinato in maniera irreversibile“. Durante l’intervista Conte ha detto che “Grillo si sta battendo contro la sua comunità” danneggiando e non “rafforzando l’immagine del Movimento“. “Ha rivendicato il compenso come garante anche nelle ultime lettere che mi ha scritto. Io non ho mai accettato che fosse pagato per questa funzione, che ha un intrinseco valore morale e non è compatibile con alcuna retribuzione“, ha continuato.
Giuseppe Conte
Giuseppe Conte
La reazione dello staff di Grillo non si fa attendere: “A noi non risulta, il contratto è in essere. Ad oggi non c’è nessuna comunicazione a riguardo“. Secondo quanto riportano fonti parlamentari, il contratto di Grillo scadrebbe alla chiusura dell’anno solare, ma tra la cessazione del contratto e il divorzio ufficiale c’è anche l’Assemblea costituente. I gruppi di lavoro definiranno i quesiti che saranno poi posti al voto finale dell’Assemblea prevista per il 23 e 24 novembre. Anche gli iscritti si pronunceranno sulla decisione.

Conte: “Qualcosa si è incrinato in maniera irreversibile

Conte ha dichiarato durante l’intervista con Vespa: “Qualcosa si è incrinato in maniera irreversibile. Umanamente sono molto colpito da come si comporta. Già in passato ha avuto atteggiamenti velenosi nei miei confronti, ai quali non ho dato peso perché su tutto prevalevano gli interessi della comunità. Vedere oggi che contrasta in maniera così plateale un processo di partecipazione democratica che ci riporta agli ideali originali di Casaleggio mi ha rattristato moltissimo. Perché, al contrario di quel che scrivono i giornali, lo scontro non è personalistico, ma vede Grillo battersi contro la sua stessa comunità“. Sulla decisione dell’ex premier Grillo precisa di voler rispondere a ogni accusa e aggiunge: “Gliela farò pagare, dovevo lasciarlo al banchetto“.

Le reazioni

Davide Casaleggio ospite di Un giorno da pecora, su Rai Radio 1 ha detto: “Non so perché sia uscita proprio oggi questa notizia del ‘licenziamento’ di Grillo da parte di Giuseppe Conte, è un po’ strano che Conte lo dica a Vespa e non a Beppe o agli iscritti“. “C’è una finta partecipazione, con degli iscritti che non si sa chi siano, Conte ha estratto queste persone, ma non si sa come, ne hanno fatto fuori parecchi durante l’estate, e infatti Grillo ha chiesto quanti fossero gli iscritti al Movimento“, ha continuato. Tra Conte e Grillo ne resterà uno solo? Sì, ma un solo elettore se continuano così”, ha concluso.

Nicola Morra, candidato alla presidenza, attacca: “Il M5s si è trasformato nel partito personale di Conte, nuovo cespuglietto triste del Pd“. Danilo Toninelli ha commentato: “Senza Grillo Conte non sarebbe diventato né presidente del Consiglio, né presidente del Movimento 5 Stelle”. “Cercare di indebolire Beppe Grillo, senza il quale non esisterebbe il movimento, senza cui Conte non avrebbe mai ricoperto incarichi così importanti, non sarebbe mai stato così centrale nella politica, non sarebbe mai stato così conosciuto, dispiace molto. E non si capisce perché se non con una lettura da lotta di potere, il tentativo di prendersi tutto il malloppo che si chiama Movimento 5 Stelle“, ha continuato.
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