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Dopo il terremoto, in casa M5s è l’ora delle scosse di assestamento. L’annunciata espulsione dal Movimento 5 stelle dei parlamentari che hanno votato no alla fiducia al Governo Draghi ha scatenato reazioni accese e dibattiti interni che non accennano a placarsi. C’è anche chi parla di una vera e propria scissione, sfruttando la visibilità e il seguito di personaggi contrari all’attuale linea del partito come Alessandro Di Battista, ma è proprio quest’ultimo a smentire tutte le voci che lo riguardano in tal senso.
“Mi sono fatto da parte, queste sono responsabilità dei dirigenti del M5s – ha dichiarato Di Battista -. Anzi, invito anche alcuni esponenti del Movimento ad evitare di diffondere di nascosto veline false sul mio conto mettendomi in mezzo a cose che non mi riguardano. Insomma: patti chiari, amicizia lunga, è un atteggiamento sciocco da parte di qualcuno”.
“Io non sto facendo scissioni – ha aggiunto l’ex deputato -. Non c’entro nulla con i voti dei parlamentari che sono responsabili, appunto, del loro voto. Gianroberto (Casaleggio, co-fondatore del Movimento, ndr) diceva che le correnti appartengono ai partiti, non al Movimento”.
“Penso che il Movimento 5 Stelle abbia condotto le trattative in modo pessimo – ha poi chiosato ‘Dibba’ – È passato fondamentalmente dal sì a Conte e no a Renzi al no a Conte e sì a Renzi, sì a Calenda, sì a Berlusconi, sì a Salvini, sì al Pd e sì a Draghi. Ad ogni modo io non ho nessun interesse a capitanare scissioni a fondare partiti, sono stupidaggini messe in giro da qualcuno che vuole avvelenare i pozzi. Le espulsioni? Penso che siano più scelte da burocrati da politici, ma sono affari loro”.
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Che sia guidata o no da Alessandro Di Battista, la possibilità della scissione resta concreta, almeno stando a quanto ha dichiarato, nella mattinata, il deputato M5s Paolo Giuliodori, uno dei parlamentari che ha votato no alla fiducia. “Era importante dire no a Draghi – ha dichiarato a margine della giornata di lavoro a Montecitorio -. Se si crea un’opposizione più unita anche con i fuoriusciti al Senato potremmo portare un lavoro più concreto. Nuovo partito? Si sono fatti dei discorsi, non c’è nulla di concreto ma vedremo”.
“Crimi ha annunciato l’espulsione ma potremmo anche fare ricorso – ha poi aggiunto Giuliodori -. La spaccatura è insanabile a causa delle scelte dei vertici. Il M5s sarà irrilevante alle prossime elezioni. Di Battista sarà nostro punto di riferimento? Non so, vedremo cosa dirà”.
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