La Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato ha accolto il ricorso di Claudio Lotito, dopo che era risultato non eletto nelle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Il presidente della Lazio, candidato in Campania per Forza Italia, aveva presentato istanza in seguito al conteggio dei voti e all’attribuzione dei seggi plurinominali.
Le tesi di Lotito per essere proclamato senatore
Lotito sostiene che ci fu un errore di calcolo e di avere diritto al seggio attribuito a Vincenzo Carbone, eletto sempre con Forza Italia ma passato di recente a Italia Viva. Grazie alla relazione del senatore Adriano Paroli, la Giunta ha confermato che, in base alla documentazione in suo possesso e al complesso meccanismo di attribuzione proporzionale dei seggi dei collegi plurinominali, il seggio spettava a Lotito e non a Carbone, attraverso il meccanismo dei cosiddetti “resti”. Nel 2018, questi calcoli avevano premiato il collegio “Campania 3” e avevano permesso il ripescaggio di Carbone come primo dei non eletti in quel collegio. Secondo Lotito quel seggio ottenuto andava invece a lui, come primo dei non eletti nel collegio “Campania 1”.
Che cosa succederà adesso
La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, dovrà ora convocare una “seduta pubblica” della Giunta, a cui saranno presenti anche Lotito e Carbone. In quella sede la Giunta voterà nuovamente sulla relazione di Paroli a favore dell’assegnazione del seggio a Lotito. Se verrà nuovamente approvata ci sarà poi un voto finale e decisivo, a maggioranza semplice, dell’aula del Senato.
La sostituzione di Carbone con Lotito però non è soltanto una questione che riguarda il presidente della Lazio, due anni e mezzo dopo il voto. Il senatore Carbone, infatti, dal 2 luglio 2020 è passato a Italia Viva e ora fa parte del gruppo parlamentare guidato da Matteo Renzi. Se dovesse essere sostituito, non sarebbe soltanto Italia Viva a perdere un senatore a vantaggio di Forza Italia, ma anche il governo Conte, che in Senato ha una maggioranza risicata.