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“Non pensavo di finire sotto scorta perché sto facendo soltanto il mio lavoro”. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha così commentato la notizia della scorta assegnatagli dalla Prefettura di Varese, una decisione presa a causa del “clima incendescente” attorno al governatore lombardo negli ultimi giorni, caratterizzato anche da minacce ricevute via internet.
“Sparso veleno per scopi politici”
Fontana ha dichiarato ai cronisti di aver ricevuto la notizia dell’assegnazione della scorta fra venerdì e sabato: “Il motivo di queste minacce? Bisogna chiederlo alle persone da cui partono – ha dichiarato il presidente della Regione -. Per me non cambia nulla, il mio lavoro continua. In famiglia l’hanno presa con un po’ di preoccupazione. Ho accolto la notizia con profondo dispiacere, credo sia assolutamente sbagliato dover ricorrere a questo tipo di mezzi contro una persona che ha semplicemente svolto il proprio lavoro”.
“Nelle ultime settimane è stato sparso tanto veleno per scopi politici, recuperare è abbastanza complicato – ha aggiunto il governatore della Lombardia -. Ho avuto comunque modo di parlare della questione con la ministra dell’Interno Lamorgese e presto, probabilmente, ci sarà una chiacchierata con i magistrati“.
“Chi mi accusa non conosce i fatti, minacce non accettabili”
A chi gli chiedeva dei murales in cui viene definito “assassino”, Fontana ha risposto: “Prima che una persona faccia certe affermazioni dovrebbe conoscere bene come si sono svolti i fatti, valutare attentamente tutte le questioni che genericamente vengono a me contestate. Partendo dai presupposti delle accuse che mi vengono rivolte si dimostra di non conoscere minimamente come sono andati i fatti e quali fossero le competenze per svolgere certe attività”.
Il governatore ha anche commentato la manifestazione prevista per il pomeriggio di mercoledì fuori dalla sede della Regione Lombardia: “Come tutte le manifestazioni in questo paese è legittima – ha detto –, ognuno ha il diritto di esprimere il proprio punto di vista. Le critiche vanno sempre bene, ma le minacce non sono accettabili”.