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“L’unità nazionale dimostrata in questi giorni, proprio per la morte di David Sassoli deve aprire la strada all’unità nazionale che serve per la politica in generale“. In particolare in ottica Quirinale. Così Enrico Letta, a margine della commemorazione per il presidente dell’Eurocamera scomparso l’11 gennaio.
Ma proprio per questo il clima della corsa alla Presidenza della Repubblica è particolarmente rovente. Il giornalista, infatti, provoca Letta: “Secondo lei Berlusconi l’ha capito il senso dell’unità nazionale?“. Ma il segretario dem non raccoglie la provocazione.
Letta e Sassoli avevano parlato del Quirinale
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Letta, peraltro, sottolinea come lo stesso David Sassoli sarebbe potuto essere una figura ideale per il Quirinale. “Proprio in questi giorni – confessa – si sono moltiplicate le voci di chi pensa che proprio David sarebbe stato quel Presidente da eleggere. Voci di ogni orientamento politico“.
Oltretutto tra Letta e Sassoli c’era stata una recente conversazione proprio sull’argomento. “Parlando di questo tema con lui un mese fa, io registrai il suo sorriso e una frase che tengo nel mio cuore. La lezione che traggo è che la politica deve sapere guardare oltre: oltre l’apparenza e l’immediatezza. E fare scelte coraggiose“, aggiunge Letta in occasione della cerimonia di ricordo per la scomparsa di David Sassoli al Parlamento europeo di Strasburgo.
Migranti: cosa deve fare l’Europa
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Ma Letta intende tenere vivo l’esempio di David Sassoli anche in altri ambiti. “La verità, come spesso ripeteva, è che noi non abbiamo paura dei migranti. Ma abbiamo paura della povertà. L’Europa non può essere una fortezza. Un’Ue-fortezza significa un’Europa senz’anima, condannata a perdersi“, è un altro passaggio del discorso di commemorazione del segretario del Pd, in memoria di David Sassoli.
Proprio per questo motivo arriva un rilancio sulle normative comunitarie che regolano l’immigrazione. “È per salvare l’Europa che lui ha ripetutamente fatto appello ad un sistema comune di asilo e migrazione. Per andare così oltre al regolamento di Dublino“, conclude Letta facendo ancora una volta riferimento alle parole di David Sassoli, in occasione della cerimonia in suo onore al Parlamento europeo di Strasburgo.