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Il segretario del Pd, Enrico Letta, in un video destinato alla stampa internazionale, “ricorda le pericolose alleanze europee di Giorgia Meloni, i voti contro il Next Generation EU del gruppo della leader di Fratelli d’Italia al Pe e i fallimenti della destra italiana“. Lo annuncia il Pd. Letta, nel corso della Direzione ha fatto riferimento al “video in 3 lingue di Meloni” rimarcando “in tempi come questo è necessaria la legge della chiarezza“. “Quel video è il tentativo di nascondere tante verità“, per questo “ho deciso di fare anche io un video in tre lingue sull’Ue che noi vogliamo” che “non è rinnegare il nostro passato“.
Letta: “Il centrodestra ha sbagliato a inserire il Quirinale nella campagna elettorale”
Aprendo la Direzione del Pd, Letta ha chiesto “un tributo” a Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica. I presenti hanno applaudito a lungo per il capo dello Stato, di cui Silvio Berlusconi ha recentemente ventilato le possibili dimissioni (ma solo in caso di adozione del presidenzialismo). Letta ha poi dichiarato che “quella del 25 settembre sarà una scelta storica“. Ha di nuovo evidenziato la contrapposizione della coalizione di centrosinistra a quella composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Gli avversari “vogliono far tornare indietro l’Italia, ma noi non lo permetteremo“. Il segretario del Pd ha anche affermato che “mettere dentro il fuoco della campagna elettorale il Quirinale è un errore drammatico che la destra ha fatto, che Berlusconi ha fatto“. Ha portato avanti il suo discorso osservando che “nel congresso di Napoli del Msi si proponeva il presidenzialismo come viene proposto oggi da FdI e da Berlusconi. I nostri contendenti vanno di scimitarra, fregandosene della compatibilità tematica, programmatica e di coperture. Nemmeno l’intero debito pubblico italiano può essere sufficiente per coprire i costi del programma della destra“.
Letta: “Domani presenteremo simbolo e programma”
Letta ha poi annunciato che domani il Pd presenterà il simbolo e il proprio programma. “C’è bisogno di qualche tempo ancora per far sì che tutti i dettagli siano verificati e visti. Non possiamo essere accusati di fare le cose alla carlona come il centrodestra“, ha spiegato. La Direzione sulle liste, invece, “sarà lunedì mattina, alle 11, saremo i primi. Da martedì saranno operativi tutti i meccanismi con cui si cercherà di fare sì che la burocrazia sia in grado di operare“.
I punti principali del programma del Partito Democratico
Letta ha comunque iniziato a parlare già oggi del programma elettorale del Pd, che si chiama “Insieme per un’Italia democratica e progressista” ed è stato approvato dalla direzione nazionale del Pd. Tra i temi centrali contenuti al suo interno c’è anche lo sviluppo sostenibile. È proprio per rimarcare l’importanza di questo punto che durante le ultime due settimane di campagna elettorale Letta presenterà il programma del suo partito girando per l’Italia su un bus elettrico. “È un gesto simbolico, le tappe saranno scandite dalle infrastrutture che permettono la ricarica dei mezzi elettrici, perché solo in Italia non è possibile andare ovunque con questo tipo di mobilità“. Il Pd ha intenzione di puntare forte sul “green“, dando spazio a “sviluppo sostenibile, transizione ecologica ed emergenza ambientale“. Letta le ha definite delle “scommesse importanti” e “temi fondamentali” della campagna elettorale dei dem.
Le proposte sul lavoro
Nel programma c’è ampio spazio anche per il lavoro. Su questo fronte, l’impegno del Pd è “dare più forza ai lavoratori, con una mensilità in più a fine anno, finanziata dal taglio delle tasse sul lavoro“. Letta ha poi ribadito il “no” alla Flat Tax, che tenderebbe a favorire solo “i miliardari come Berlusconi“. Massima apertura, invece, verso questioni come il salario minimo e la lotta alla precarietà.
La lotta per i diritti civili
Il partito avrà un’occhio di riguardo anche nei confronti dei temi civili e si batterà per l’approvazione del ddl Zan e l’introduzione del matrimonio egualitario, che porterebbe al superamento dell’attuale legislazione sulle unioni civili. “Un Paese civile non esclude, non emargina, non ghettizza e le battaglia della comunità LGBTQI+ sono semplicemente richieste di uguaglianza“. In quest’ottica si inserisce anche la volontà di rilanciare la proposta sullo ius scholae e di rinnovare l’impegno per la definizione di una normativa accettabile sul fine vita. Letta, infine, ha dichiarato che “è arrivato il momento di legalizzare l’autoproduzione per uso personale e fare in modo che la cannabis terapeutica sia effettivamente garantita ai pazienti che ne hanno bisogno“.