Tra i membri “cacciati” dal partito di Salvini ci sono anche Grimoldi e Michieletto. Questi avrebbero dissentito dalla linea del partito
La Lega ha formalizzato le esplulsioni dal partito di alcuni esponenti, tra cui l’ex parlamentare Paolo Grimoldi e il consigliere regionale del Veneto Gabriele Michieletto. L’ok unanime è arrivato dai membri del consiglio che hanno preso questa decisione dopo varie segnalazioni “emerse su indicazione dei territori, per tutelare lo straordinario e generoso impegno di migliaia di militanti che per troppo tempo hanno assistito a polemiche strumentali, inutili e dannose contro la Lega”. La notizia è arrivata ieri pomeriggio. Per Bossi, invece, non è stato preso nessun provvedimento: il senatore avrebbe votato, per le europee, un candidato di Forza Italia.
Perché Grimoldi e Michieletto sono stati espulsi?
Il consiglio federale della Lega, presieduto dal segretario Matteo Salvini, è stato convocato per analizzare l’esito delle elezioni europee, i tesseramenti e le richieste di provvedimenti dai territori. Durante la riunione, durata poco meno di 3 ore, si è parlato anche di Paolo Grimoldi, l’ex segretario della Lega lombarda che aveva riferito la scelta di Bossi di votare per un altro partito. Tra i membri “cacciati” dal partito di Salvini ci sono quindi anche Grimoldi e Michieletto. Questi avrebbero dissentito dalla linea del partito. Per il Carroccio i vecchi membri della Lega avrebbero fatto troppe “polemiche inutili”.
Il Consiglio federale della Lega non ha preso provvedimenti nei confronti del fondatore Umberto Bossi, nonostante quest’ultimo abbia più volte criticato la linea di Salvini. Probabilmente la scelta è dettata dal fatto che il senatore, pur essendo un deputato del partito, non è iscritto ad esso.
Le reazioni di Grimoldi e Michieletto
Grimoldi, che negli ultimi tempi ha rivolto diverse critiche al partito, invitando Salvini a rivedere alcune scelte e chiedendo di non candidare alle europee il generale Roberto Vannacci, ha commentato la decisione della Lega: “Una reazione scomposta alla debacle elettorale delle europee e delle amministrative“. Dopo che il Consiglio federale del Carroccio ha formalizzato la sua espulsione l’ex segretario del partito ha riferito all’ANSA “che la richiesta di espellerlo arriva dai territori. Il congresso in Lombardia, per esempio, non viene fatto svolgere da 9 anni e il direttivo regionale non ha formalizzato alcuna richiesta, neppure si è mai riunito. Semplicemente si cerca di eliminare i leghisti storici rappresentativi. Solo così, forse Salvini potrebbe rimanere segretario“.
Gabriele Michieletto, l’altro leghista espulso, ha scritto sul suo profilo Facebook: “Sono critico da molto tempo nei confronti di quello che un tempo era un movimento di popolo, e che ora è ridotto a un club per amici degli amici che ad ogni occasione espelle, caccia, libera spazi. Ovviamente la mia espulsione era ampiamente prevista ed attesa, niente di sconvolgente“. “Sono rimasto nel partito fino ad oggi sperando di poter contribuire a farlo tornare sulla retta via, ma credo non sia possibile, questa ‘lega al contrario’ non è sanabile. Buona vita a chi rimane, io rispondo alla mia coscienza e al territorio, non a un partito che è l’ombra pallida e sfumata di ciò che era… Non ho interesse a restare in un gruppo sedicente sovranista, vicino a fascisti e nazisti europei e senza una linea politica condivisibile. Avanti a testa alta lontano da pavidi segretari miracolati e inadeguati e le loro ballerine danzanti. Solidarietà all’amico Paolo Grimoldi – conclude, riferebdosi all’ex parlamentare, anch’egli espulso – unito a me nella sorte, uomo libero e onesto“, ha continuato.