Lega, Durigon scatena bufera: “Parco Falcone e Borsellino torni Mussolini”

Un intervento molto criticato, e che ha creato un vero e proprio polverone intorno all’intera Lega e anche al suo segretario Matteo Salvini. A quest’ultimo, infatti, si contesta il fatto di non aver preso le distanze dalle parole di Claudio Durigon. Sottosegretario all’Economia, esponente del Carroccio, quest’ultimo ha infatti chiesto di cambiare l’intitolazione di un parco pubblico di Latina, dedicato alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino, restituendogli la sua precedente denominazione. Che, però, è “Mussolini”.

Perché “Parco Mussolini”: cosa ha detto Durigon

Non Benito, ma Arnaldo (che del Duce fu il fratello). Ma il concetto, secondo coloro che stanno chiedendo spiegazioni alla Lega, non cambia. Eppure Durigon ha cercato di mettere una pezza al tutto su Twitter, apparsa ben poco convincente. “Polemica sterile sulla notizia del parco Arnaldo Mussolini di Latina. Mai e poi mai penserei di mettere in discussione il grande valore del servizio prestato allo stato [scritto con la s minuscola, ndr] dai giudici Falcone e Borsellino: ciò non toglie che è nostro dovere considerare anche le radici della città“, le sue parole. Che rappresenta una retromarcia solo parziale.

Ciò che Durigon aveva affermato sul palco di Latina (lo stesso sul quale poco dopo avrebbe parlato lo stesso Salvini) era in effetti molto più rotondo. E in qualche modo la Lega lo aveva avallato, facendolo circolare sui social. “La storia di Latina è quella che qualcuno ha voluto anche cancellare, cambiando il nome a quel nostro parco. Che deve tornare ad essere quel parco Mussolini che è sempre stato. Su questo ci siamo e vogliamo andare avanti“, erano state le parole del sottosegretario.

Lega nel mirino: tra i critici anche la sorella di Falcone

Una proposta che ha infiammato il dibattito politico. E in tanti accusano lui, e di riflesso la Lega, di strizzare l’occhio alla destra più estrema e nostalgica. “La presenza nel governo di Durigon è un problema. Questa roba è inaccettabile. Inaccettabile“, ha tuonato Alessia Morani, deputata del Pd. “Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Durigon si fermi e la smetta di ammiccare squallidamente al fascismo“, ha aggiunto il collega Carmelo Miceli. “Non ci sono alternative alla sua uscita dal governo“, è il giudizio di Eugenio Saitta, capogruppo del M5s in commissione Giustizia alla Camera.

Sulla vicenda, addirittura, è intervenuta Maria Falcone. Ossia la sorella di quel Giovanni ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992. E a cui, per “motivi di storia“, si pensa di poter togliere l’intitolazione di un parco a favore di un Mussolini. “Le parole di Durigon lasciano allibiti tanto da credere impossibile che siano state realmente pronunciate. Confidiamo che il presidente del Consiglio e il governo prendano le distanze da questa proposta“, ha dichiarato Falcone. Ma dai canali ufficiali della stessa Lega, per il momento, tutto tace.

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