Le conseguenze (im)prevedibili del discorso di Beppe Grillo

Beppe Grillo è tornato a parlare pubblicamente e, come sempre, le sue parole hanno avuto un impatto tutt’altro che irrilevante sulla vita politica del Paese. Al termine dell’evento “Basta vite precarie”, organizzato dal Movimento 5 Stelle a Roma nella giornata di sabato 17 giugno, il co-fondatore del partito è salito sul palco per destare le coscienze del “dormienti” del M5S. “Vi ho presi piccolini – ha ricordato – e ora siete ammucchiati a guardare il leader. Volete il leader! Siate leader di voi stessi”. A questo punto Grillo ha espresso un concetto che ha suscitato svariate polemiche: “Cominciate a fare le brigate di cittadinanza, mascheratevi col passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, sistemate i marciapiedi le aiuole, i tombini, senza dare nell’occhio”. Una frase provocatoria, tipica del registro comunicativo dell’ex comico genovese, che ha fatto adirare non solo la maggioranza, ma anche alcuni dei possibili alleati del Movimento 5 Stelle.

L’impatto delle parole di Grillo sul Pd

In piazza, a condividere battaglie come la lotta alla precarietà, l’introduzione del salario minimo e la difesa del reddito di cittadinanza, c’era anche Elly Schlein, la segretaria del Partito Democratico (Pd), e la sua presenza non è stata ben vista da tutti i dem. Tra i più contrari a quanto avvenuto c’è Alessio D’Amato, consigliere della Regione Lazio, che ieri, domenica 18 giugno, ha espresso la propria distanza dalla posizione della leader con un gesto plateale. “Ho comunicato a Stefano Bonaccini le mie dimissioni dall’Assemblea Nazionale del Pd. Brigate e passamontagna anche no. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5 Stelle. Vi voglio bene, ma non mi ritrovo in questa linea politica”, ha dichiarato.

Alessio D'Amato durante una manifestazione del Pd
Foto | ANSA/FABIO CIMAGLIA – Newsby.it

Anche Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, ha criticato la presenza della segretaria alla manifestazione pentastellata. “Io credo che Elly Schlein e il nostro partito debbano prendere fermamente le distanze dalle espressioni usate ieri da Beppe Grillo. In quella piazza il Pd non doveva esserci. Incitare a ‘brigate e passamontagna’ è uno dei punti più bassi del dibattito democratico. La nostra storia, la storia del Partito Democratico, è sempre stata e sempre dovrà essere ben altro”. Dal canto suo, Brando Benifei, capodelegazione del Pd a Bruxelles, è stato meno duro. Ha parlato di “un Movimento 5 Stelle ancora imbrigliato dai confusi e a volte fraintendibili comizi di Beppe Grillo, delle cui parole evidentemente non può rispondere Elly Schlein”.

Francesco Boccia, il capogruppo al Senato del Partito Democratico, ha invitato a non dare corda a “polemiche sterili e al gioco di chi vuol fare la stampella della destra al governo. Non alimenteremo mai il chiacchiericcio di chi fatica ad accettare la leadership di Elly Schlein, che risponde a una domanda nuova di politica e che oggi guida il Partito Democratico”. Ha poi ricordato che grazie alla nuova segretaria il partito è passato dal 14,1% dello scorso gennaio all’attuale 21,3%. Boccia ha anche escluso un’eventuale alleanza con il Movimento 5 Stelle, specificando che “Elly era in una piazza a tutela dei lavoratori e contro le misure che ne contrastano i diritti. Se il Terzo Polo o gli altri partiti oggi all’opposizione del Governo Meloni avessero organizzato piazze contro il precariato, il Pd sarebbe stato in quelle piazze”.

La reazione del centrodestra

La reazione degli esponenti del centrodestra alle parole di Grillo è stata molto più prevedibile. “Il Movimento Cinque Stelle condivide le posizioni del suo fondatore, ma vale anche per i loro possibili alleati a sinistra? È questo che vogliono? Attenzione che qui si sta giocando con il fuoco…”, ha dichiarato il senatore della Lega Roberto Calderoli. Anche Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, capigruppo alla Camera e al Senato del partito guidato da Matteo Salvini, hanno fatto sentire la loro voce: “Schlein dica se Grillo è un compagno che sbaglia. Da che parte sta la segretaria dem?

Licia Ronzulli durante una conferenza stampa di Forza Italia
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Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia, ha sfruttato le dichiarazioni del megafono del Movimento 5 Stelle per attaccare l’opposizione. “La Schlein, Conte e Grillo, che incita alla violenza, invitando la popolazione a costituire le ‘brigate di cittadinanza’ e a mettere il passamontagna, tutti insieme appassionatamente. Questa è la sinistra che vorrebbe guidare il Paese, ma che per il momento sobilla”.

A queste aspre critiche si è unita anche Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia e vice presidente della Vigilanza Rai: “Le parole di Grillo sono gravissime, richiamano tempi bui. Con l’invocazione del passamontagna, tanto più in una manifestazione che fa leva sui problemi del lavoro, questa opposizione con M5S capofila e Pd accodato perde ogni credibilità”.

Per il Senatore di Forza Italia Maurizio GasparriGrillo è un provocatore. È un uomo senza coscienza e senza idee. È un penoso caso umano. Dovrebbe spiegare i suoi rapporti con gli armatori che hanno finanziato il suo sito, per non dimenticare altre dolorose vicende familiari. Grillo è la vergogna assoluta. Ha portato in politica schiere di incompetenti. Resti chiuso nella sua casa. E spieghi di cosa parlava con gli armatori e perché chiedeva di presentare certi emendamenti. Grillo è un passato di vergogna che dev’essere dimenticato per ripristinare i principi della libertà, della democrazia e della verità”.

Grillo, Renzi: “Delirio dei 5Stelle sul palco di Roma”

Per quanto riguarda il Terzo Polo, è stato soprattutto Matteo Renzi, il leader di Italia Viva, a criticare quanto avvenuto. “Delirio dei 5 Stelle ieri sul palco di Roma: aver mandato a casa Conte per portare Mario Draghi a Chigi è stata un’operazione difficile e rischiosa ma ne andremo fieri per sempre. Poi vedo Elly Schlein rincorrere il corteo grillino e domando ai riformisti del Pd: ma davvero volete finire così la vostra esperienza politica?”, ha scritto su Twitter.

Matteo Renzi all'assemblea nazionale di Italia Viva
Foto | ANSA/CESARE ABBATE – Newsby.it

Ha poi rincarato la dose parlando con il TG1: “Il Pd non è più riformista, lo abbiamo visto ieri quando Schlein ha inseguito Conte e Grillo in quel corteo davvero allucinante. Noi dobbiamo fare una lista tutti insieme e smettere di litigare nel terzo polo, ma i riformisti o stanno nel terzo polo o non hanno più casa nel Pd”.

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