Nel corso del XIV congresso generale del Movimento cristiano dei lavoratori, svolto presso l’Hotel Ergife Palace di Roma, il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi ha parlato della situazione lavorativa in Italia. “Ci sono troppe disuguaglianze, se non le vediamo non vuole dire che non ci sono ma che ci siamo abituati. I working poor sono sempre di più. I dati Caritas recenti ricordano che sempre più persone che lavorano si rivolgono agli sportelli per chiedere un aiuto. Persone che non riescono a sostenere la propria famiglia a causa di stipendi troppo bassi e a volte a causa di contratti precari. Si pensa che le disuguaglianze siano normali. Se poi diventano teorie economiche, con formule e geometrie che fanno pagare chi rimane indietro: questo è contrario alla giustizia sociale della chiesa. Provare a combattere il precariato e utilizzare un momento così importante di piano che guarda al futuro perché ci sia lavoro e un lavoro buono. E un lavoro che rimetta in funzione il cosiddetto ascensore sociale che pare sia guasto da un po’ di tempo“.
Immigrazione, Zuppi: “Non dobbiamo solo accogliere ma anche aiutare a far restare”
Zuppi ha poi parlato dell’immigrazione. “Dobbiamo fare qualcosa in più per accogliere i nuovi italiani. Accoglienza è anche fornire una casa, insegnare i doveri ma facendo sentire il diritto ad un legame e ad un posto. Una formazione alla vita per chi non ha madri e padri e non sentirsi uno straniero. Se poi è un minore accompagnato quante difficoltà. Non dobbiamo solo aiutare ad accogliere ma anche a far restare, i nostri circoli devono costruire una nuova vita comunitaria che oggi è quasi inesistente. A Milano un nucleo familiare è composto da una persona ogni due nuclei. Dobbiamo ritessere le comunità“, ha dichiarato Zuppi.