Lavinia Mennuni: “Le donne sono libere di scegliere, ma diventare madri è una battaglia culturale”

“Il problema non è solo sostenere economicamente chi mette al mondo un bambino, ma affrontare il problema culturale più profondo“, queste sono state le parole della senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni che, a Coffee Break su La7 sostenne che la maternità debba diventare cool.

Lavinia Mennuni: “La maternità deve tornare cool

“La mia mamma mi diceva ‘ricordati che qualsiasi aspirazione tu abbia puoi fare quello che vuoi, ma non dimenticare che la prima deve essere quella di diventare mamma’. Questa è una cosa che noi donne dobbiamo ricordare alle nostre figlie. Sennò il rischio che si genera è che in nome di questa realizzazione professionale salti la missione, sì dico missione perché è una cosa bella, di metter al mondo dei bambini”. E alla fine la battuta, il termine, da lei definito un po’ trash: “Dobbiamo aiutare le istituzioni, il Vaticano, le associazioni nel far diventare la maternità di nuovo cool. Far sì che le ragazze di 18 anni, 20 vogliano decidere di sposarsi e vogliano metter al mondo una famiglia”.

La senatrice Lavinia Mennuni nell'intervento a Coffe Break su La7
La senatrice Lavinia Mennuni nell’intervento a Coffe Break su La7 – La7 https://www.la7.it/ – Newsby.it

Le parole della senatrice hanno sollevato una certa polemica in rete: “La maternità cool degli adolescenti” commenta un utente, “C’è un genio a Coffee break, che non so chi sia, che ciarla sul fatto della poca natalità in Italia imputandolo anche al fatto, che i ragazzi vanno via di casa tardi e altre minchiate. Il problema è solo uno: non c’è lavoro, non si possono fare figli. Punto. Il resto, minchiate”, aggiunge una utente.

Tra i tanti, su X, anche la giornalista Francesca Fagnani: “Mennuni sta dicendo che bisogna far diventare cool per le ragazze sposarsi a 18 anni e fare figli. Mica studiare, prepararsi, realizzarsi, viaggiare, acquisire consapevolezza…”.

La Mennuni ha spiegato a Il Messaggero che “essere mamma è per me la cosa più bella del mondo”, specie perché, appunto, “non confligge con altre aspirazioni e coinvolge entrambi i genitori”.

La maternità è “una bellissima missione e un completamento della propria natura, senza che questo debba impedire le legittime aspirazioni professionali che ogni donna deve poter coltivare o altre scelte liberamente effettuate in nome di altre missioni altrettanto nobili”.

Mennuni spiega, dopo il polverone sollevato dalle sue parole: “Dobbiamo far comprendere alle ragazze di oggi che possono coltivare il sogno di essere lavoratrici, affermarsi nel campo che scelgono e divenire le mamme di domani”.

Per Mennuni la questione non è economica: “Abbiamo avuto tempi di crisi grave, quali le guerre mondiali, eppure e i figli si facevano” spiega.

Oggi, sottolinea, “i ragazzi e le ragazze sono focalizzati sul presente, non vi è una progettualità, anche a causa della precarietà che viviamo, si pensa al qui e ora e invece è importante che oltre ad aspirare ad una affermazione personale, lavorativa, si ponga al centro il tema della natalità”.

“Il primo governo guidato da una donna fa ogni giorno scelte contro le donne” afferma Elly Schlein alla Camera durante le dichiarazioni di voto alla Legge di Bilancio.

Schlein, a proposito delle parole della Mennuni, ha replicato: “Noi non pensiamo che la massima aspirazione di una donna sia quella di essere madre e non pensiamo che il contributo delle donne alla società si misuri sul numero dei figli e delle figlie. L’ambizione di tante deve essere quella di diventare Rita Levi Montalcini e non vedere voi che tagliate fondi alla ricerca”.

Lavinia Mennuni, avvocato, madre di tre figli e con una lunga militanza politica alle spalle (primo incarico in Alleanza Nazionale nel 1997), replica alle parole delle opposizioni: “Credo che su questi temi vi debba essere serietà e comunità di intenti e non si dovrebbe scadere nella polemica politica, soprattutto nella fase di emergenza che viviamo con il tasso di natalità più basso della storia italiana”.

Sostiene a Il Messaggero che: “chi non possiede argomenti si rifugia in luoghi comuni” e che “la verità è che chi ha governato prima di noi nulla ha fatto sui temi della natalità e dell’infanzia e oggi prova fastidio non solo per le misure concrete messe in campo dal governo Meloni su questi temi”.

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