Si vivono momenti di forte tensione per l’attesa della risposta di Hamas al documento di accordo. Alcuni manifestati hanno bloccato il traffico sulla tangenziale di Tel Aviv per invitare il governo a un accordo per la liberazione dei rapiti
Un funzionario di Hamas ha dichiarato che i negoziato con Israele proseguono, ma che “la posizione dell’organizzazione sull’attuale documento negoziale è negativa“. A riportarlo è il quotidiano israeliano Haaretz che cita il New York Times. “Nessuna risposta è arrivata ancora da Hamas” sulla proposta di accordo per la tregua a Gaza, ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre.
Hamas sembra orientata a respingere i punti di accordo sugli ostaggi pensata per una tregua nella Striscia di Gaza. Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, ha definito il documento negoziale “una trappola“. “La proposta sul tavolo non è una proposta egiziana, ma una proposta israeliana sotto mentite spoglie“, ha continuato Sinwar.
Rafah resta nel mirino di Benyamin Netanyahu
I colloqui per una tregua tra Israele e Hamas continuano e in attesa di una risposta di Hamas sull’ultima proposta, Rafah resta ancora nel mirino di Benyamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano continua a sottolineare che non accetterà alcun accordo con Hamas che preveda la fine della guerra a Gaza e ribadisce l’intenzione di lanciare l’invasione di terra contro la città nell’estremo sud di Gaza. “Entreremo a Rafah e annienteremo tutti i battaglioni di Hamas presenti lì, con o senza un accordo, per ottenere la vittoria totale”. “L’idea che porremo fine alla guerra prima di raggiungere tutti i nostri obiettivi è inaccettabile“, ha dichiarato. Intanto l’Onu invita a trovare l’intesa per evitare “effetto devastante“.
Forte tensione a Tel Aviv per l’attesa della risposta di Hamas
Si vivono momenti di forte tensione per l’attesa della risposta di Hamas al documento di accordo. Alcuni manifestati hanno bloccato il traffico sulla tangenziale di Tel Aviv per invitare il governo a un accordo per la liberazione dei rapiti. Una rappresentante di ‘Protesta delle donne’ ha dichiarato: “Entrare a Rafah significa rinunciare alla vita degli ostaggi. Ci hanno promesso per sei mesi che solo la lotta avrebbe riportato indietro i rapiti, oggi capiamo tutti che l’unico modo per salvare coloro che sono possibili è solo attraverso un accordo“. Due persone sono state arrestate.
Nelle ultime 24 ore sono stati colpiti “infrastrutture di gruppi terroristici della Striscia, inclusi tunnel, edifici ed operativi” ha riferito un portavoce militare. “Israele ha colpito l’imbocco di un tunnel e una postazione di lancio di mortaio nel centro della Striscia dopo che erano stato tirati numerosi proiettili contro i soldati che operavano nell’area. In un’altra operazione è stata eliminata una cellula di operativi che si trovava vicino ai militari“, ha aggiunto la stessa fonte. Il segretario americano alla Difesa americano, Lloyd Austin, nel corso di un colloquio con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, ha spiegato che “per qualsiasi operazione Rafah serve un piano credibile per l’evacuazione dei civili palestinesi”.
Il capo delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari Martin Griffiths ha detto che un’operazione di terra da parte di Israele nella città di Rafah, rifugio per circa 1,5 milioni di palestinesi, sarebbe una “tragedia indicibile“. “La verità più semplice è che un’operazione di terra a Rafah sarà una tragedia senza precedenti. Nessun piano umanitario può contrastarlo“, ha aggiunto.
Le dichiarazioni
“Il segretario Austin ha riaffermato il suo impegno per il ritorno incondizionato di tutti gli ostaggi e ha sottolineato l’importanza di incrementare il flusso di assistenza umanitaria a Gaza, garantendo al contempo la sicurezza dei civili e degli operatori umanitari“, ha riportato Pat Ryder, portavoce del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti.
Il ministro delle Finanze israeliano e leader dell’estrema destra Bezalel Smotrich ha dichiarato: “Chiunque contribuirà, sarà ricordato per sempre nella storia dello Stato ebraico, e non merita di essere considerato il suo leader“. “La proposta egiziana è una terribile sconfitta e una disfatta del partito Blu e Bianco (guidato da Benny Gantz, ministro nel gabinetto di guerra, ndr) che darà ad Hamas una clamorosa vittoria su un piatto d’argento“, ha continuato Smotrich, che ha esortato Netanyahu a “non sventolare bandiera bianca, non lasciare che Sinwar ci umili ancora e vinca la guerra“.
Nel caso la risposta non contenga contro proposte inaccettabili Israele manderà al Cairo i suoi 007 per definire i punti controversi.