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“L’emergenza a Ischia ci insegna che pur essendo il Paese più bello al mondo l’Italia è scolpita dal dissesto idrogeologico che può creare non pochi problemi“. Lo ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia, a margine del primo Festival delle Regioni e delle Province autonome in corso a Palazzo Lombardia. “La tutela del dissesto idrogeologico deve essere il driver, deve essere dogmatica nel nostro Paese, lo dico da veneto avendo conosciuto bene gli effetti del dissesto. Ovviamente l’abusivismo e la mala gestio dei territori a volte si ripercuotono nei fatti che fanno perdere la vita alle persone“, ha aggiunto Zaia.
Regioni, Zaia: “Abbandonare il medioevo del centralismo”
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Nel corso dell’evento, organizzato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per valorizzare la ricchezza, l’identità e la specificità dei territori italiani, le Regioni si sono date appuntamento per promuovere una riflessione articolata sulle prospettive del nuovo regionalismo nel nostro Paese. Facendo il punto su quanto emerso nel primo giorno de “L’Italia delle Regioni”, Zaia ha riferito: “Oggi è una sublimazione di quello che è il regionalismo. Da un lato oggi siamo portabandiera della costituzione autenticamente federalista, mentre dall’altro la gestione è stata centralista. Il federalismo aggrega i paesi, il centralismo li disgrega“. “L’autonomia che noi immaginiamo non è la secessione dei ricchi, come qualcuno vorrebbe far credere, ma è una vera assunzione di responsabilità”, ha aggiunto il governatore del Veneto.
“A 5 anni dal referendum siamo davanti al quinto Governo, sostenuto da forze politiche che hanno sostenuto il referendum. C’è la volontà di dar vita a una riforma che sarebbe la più grande della storia dopo la Costituzione. I presupposti ci sono tutti e questo paese può puntare alla modernità abbandonando il medioevo del centralismo” ha poi concluso Zaia, citando Rousseau: “Se così non fosse verrebbe meno la delega dei cittadini“.