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“L’uso della forza contro dimostranti pacifici, contro le donne è ingiustificabile e soprattutto inaccettabile. Questo governo sarà sempre impegnato per la difesa e il rispetto dei diritti e delle liberta fondamentali“. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo denunciando l’esecuzione delle condanne a morte e la repressione del governo di Teheran.
Energia, Meloni: “Risposta Ue è insoddisfacente e inattuabile”
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Meloni ha poi affrontato la questione del caro energia. “Il Consiglio Europeo torna ad occuparsi dell’impatto dei prezzi dell’energia. L’obiettivo è un percorso di sicurezza energetica” su cui “da mesi l’Italia è in prima fila per un tetto dinamico dei prezzi. Per ora la risposta della Commissione europea è insoddisfacente e inattuabile. È fondamentale porre un argine alla speculazione: la posta in gioco sull’energia è molto alta perché definisce la capacità dell’Europa di difendere le sue famiglie e le sue imprese” evitando di avere “un’Ue a due velocità“.
Ucraina, Meloni: “Non consentiamo che Putin usi il cibo come arma”
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Tra gli argomenti presenti in agenda c’era anche la guerra in Ucraina. “Non dobbiamo consentire che Putin utilizzi la carenza di cibo come arma contro l’Europa, come già sta facendo con il gas e il petrolio“, ha sottolineato Meloni.
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Per “perseguire l’obiettivo di assistere il popolo ucraino” è necessario “anche l’aiuto militare. Perché, lo ripeto, al di là della facile propaganda, le condizioni possibili per far cessare le ostilità sono due: che uno si arrenda (ma se fosse l’Ucraina non sarebbe pace, ma invasione), oppure che tra le forze in campo ci sia un sostanziale equilibrio, uno stallo“, che costringerebbe “chi ha mosso l’invasione a desistere e venire a più miti consigli“, ha aggiunto Meloni, ribadendo il totale appoggio dell’Italia a Kiev.
“L’obiettivo è più Italia in Europa e non viceversa”
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Infine, Meloni ha parlato del rapporto tra l’Italia e l’Europa. “Noi abbiamo sempre dibattuto, a volte con decisione, veemenza, attorno all’ipotesi che in Italia dovesse esserci più o meno Europa. Quasi mai ci siamo chiesti se in Europa dovesse esserci più o meno Italia. Il nostro obiettivo, piuttosto che più Europa in Italia, è più Italia in Europa, come si conviene a una grande nazione fondatrice“.