[scJWP IdVideo=”BgaoBAKf-Waf8YzTy”]
Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, ha rilasciato alcune dichiarazioni in seguito all’incontro tenuto con i vertici regionali dell’Inps dovuto alla bagarre dei giorni scorsi sui mancati pagamenti delle casse in deroga. “A oggi, alla data del 5 giugno, la Regione Piemonte ha trasmesso il 97,5% di tutte le pratiche ricevute di richiesta di cassa integrazione in deroga. L’Inps ha pagato il 55%, per un totale di 76mila persone che l’hanno ricevuta. Ne manca ancora un pezzo ed era il motivo per cui volevamo essere qui oggi in questo summit: le garanzie ci sono perché entro il 21 giugno tutti i lavoratori che ne hanno diritto di percepire la cassa in deroga riceveranno il pagamento relativo alle 9 settimane previste, cioè la mensilità di marzo e quella di aprile”.
“C’era un errore a monte nei passaggi tra Regione e Inps”, sostiene Cirio
Il presidente Cirio ha poi proseguito parlando dell’accordo raggiunto con l’Inps. “C’erano cifre contrastanti. Dovevamo certificare il fatto che le procedure nate a Roma in modo sbagliato poi danno i suoi effetti negativi sui territori. Il Governo aveva previsto di pagare la cassa integrazione in deroga attraverso un meccanismo che duplicava i passaggi tra Regione e Inps era un errore a monte; tant’è che il nostro assessore lo aveva già segnalato e noi come Governatori abbiamo raggiunto a fine maggio il risultato di farlo togliere e la situazione così si è liberata. Non è accettabile che in un Paese normale uno che debba riceve la cassa integrazione di marzo ancora non la abbia ricevuta a giugno”.
“Quando si parla di togliere la burocrazia, si parla di creare le condizioni per cui noi a oggi abbiamo erogato 80 milioni di euro con il bonus a decine di migliaia di aziende piemontesi in dieci giorni. Perché non c’era la burocrazia a monte. Per me era importante venire qua oggi all’Inps”, ha concluso Cirio, “perché quando mi ferma un cittadino piemontese che da marzo non riceve il proprio salario e ha difficoltà a vivere la propria quotidianità, io credo che non sia accettabile e che sia una vergogna del nostro Paese”.