Fa ancora discutere l’atteggiamento adottato dalle forze dell’ordine nei confronti degli studenti che stavano partecipando all’ultima manifestazione pro-Palestina a Pisa. Alcuni poliziotti hanno cercato di bloccare la protesta sferrando manganellate ai partecipanti. La Questura ha inviato un’informativa su quanto accaduto, corredata dai filmati girati sul campo dalla polizia scientifica. Gli inquirenti stanno verificato l’operato di circa quindici poliziotti che hanno provocato il ferimento di tredici ragazzi, dieci dei quali minorenni. Il ministro Piantedosi incontrerà i sindacati lunedì, mentre il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha indirizzato una lettera al titolare del Viminale ed espresso “disapprovazione e preoccupazione democratica“.
Le reazioni del mondo politico alle manganellate
Dal mondo politico non tutti hanno espresso indignazione nei confronti delle forze di polizia per quello che è accaduto. Mentre il Presidente della Repubblica ha sentito subito la necessità di manifestare il proprio dissenso, la premier Meloni ha risposto a quanto accaduto con il silenzio. Mattarella ha definito le manganellate agli studenti di Pisa che manifestavano per il cessate a fuoco a Gaza un fallimento e ha fatto presente durante una telefonata al Ministro dell’Interno che “l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento“. La reazione del presidente rimedia all’assenza del governo Meloni, il partito della premier risponde: “Fratelli d’Italia difende le regole democratiche di convivenza che si basano sul diritto di manifestare e il dovere di farlo pacificamente e nel rispetto della legge. La sinistra che spalleggia i violenti è la causa dei disordini ai quali abbiamo assistito”.
Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato: “Siamo garantisti e per questo diciamo che la responsabilità è individuale. Le forze dell’ordine non si toccano perché donne e uomini che ogni giorno rischiamo la pelle per quattro soldi, hanno famiglie che li aspettano e magari non tornano e sono tutti figli del popolo, non di radical chic“. “Questo non significa dire che chi sbaglia non deve essere sanzionato ma la responsabilità è sempre e comunque individuale: se 1, 2 o 3 hanno sbagliato non possono pagare in migliaia“, ha continuato il vicepremier. Tajani lascia intendere che la responsabilità è di chi “provoca in continuazione i poliziotti“. “Ricordo con grande dignità quel carabiniere che in val di Susa immobile veniva insultato per 15 minuti da una ragazza dei centri sociali o un finanziere che subiva lo stesso trattamento da una no vax”, ha raccontato.
Salvini: “Le parole del Presidente si leggono e non si commentano“
Sono messaggi discordanti quelli che del Presidente della Repubblica e dal centrodestra di governo. Da una parte viene denunciata l’azione violenta delle forze dell’ordine, dall’altra quest’ultimi vengono difesi. Per la destra, Sergio Mattarella avrebbe potuto e forse dovuto evitare di utilizzare quelle parole o addirittura di esprimersi pubblicamente? Matteo Salvini ha ribadito più volte che “le parole del presidente si leggono e non si commentano” e ha poi dichiarato ai giornalisti: “Poliziotti e carabinieri sono quotidianamente vittime di violenza fisica e verbale. Anche in quella piazza”, “chi mette le mani addosso a un poliziotto o a un carabiniere è un delinquente. Chiunque può sbagliare, ma non posso accettare la messa all’indice della polizia italiana come un corpo di biechi torturatori. Se si va in piazza con tutti i permessi, senza insultare, sputare, spintonare, non si ha alcun tipo di problema”, ha continuato.
Pd e M5s invitano la premier a prendere posizione e a riferire in aula su quanto avvenuto. “Presidente Meloni, ancora una volta sei rimasta silente senza proferire parola, ignorando le violente manganellate che ieri hanno provato a silenziare i giovani scesi pacificamente per le strade di Pisa e Firenze“, ha scritto sui social il leader M5S Giuseppe Conte.
“Bisogna che Piantedosi venga finalmente a chiarire in Parlamento davanti al Paese e prendersi le sue responsabilità. Non possiamo più assistere a scene inaccettabili come quelle che abbiamo visto ieri, di manganellate sui minori, di minori trattenuti e immobilizzati a terra. Non è accettabile e non è un episodio isolato. Abbiamo visto scene come queste a Firenze, a Napoli, a Bologna. C’è un clima di repressione di cui abbiamo già chiesto la settimana scorsa conto al ministro Piantedosi. È necessario che venga a chiarire e a prendersi le sue responsabilità davanti al Parlamento“, ha dichiarato la segretaria del Pd, Elly Schlein.