Green Pass e vaccini, Giuseppe Sala: “Forzare un po’ per il bene di tutti”

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A me non dispiace” l’idea di avere anche in Italia un green pass sul modello francese. A sostenerlo è il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Macron l’ha proposto e in un giorno ci sono state un milione di iscrizioni. Noi dobbiamo anche un po’ forzare chi non si vuole vaccinare a farlo. E questo per il bene di tutti“.

Il primo cittadino del capoluogo lombardo ha risposto così ai giornalisti che gli hanno chiesto se è favorevole ad un green pass obbligatorio per accedere ad esempio a bar e ristoranti come previsto in Francia. E si aggiunge dunque alla lista degli amministratori locali favorevoli alla misura sulla quale si sta discutendo. Anche se le posizioni distanti tra centrodestra e centrosinistra per il momento sembrano rendere difficile una sintesi.

Gli amministratori di centrodestra favorevoli

Nel centrodestra sul green pass per accedere a luoghi con più di cinquanta persone, ai bar e ai ristoranti e sui trasporti pubblici, l’unico a essersi espresso a favore è il presidente della Liguria, Giovanni Toti. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana inizialmente sembrava orientato verso una netta apertura, ma poi ha ritrattato. E proprio al presidente della Regione Lombardia, Sala chiede spiegazioni.

Aspetto chiarimenti perché non ho capito la sua posizione. Sarebbe importante saperlo, visto il suo ruolo apicale rispetto alla salute dei cittadini. Ieri l’ho visto cambiare idea nel giro di 45 minuti“, ha dichiarato il sindaco. “Quindi è importante che chiarisca in modo definitivo“.

Sala: “Anticipare il voto delle comunali a settembre”

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Giuseppe Sala sarebbe inoltre favorevole ad anticipare il voto per le elezioni amministrative a settembre, come ha proposto l’ex ministro Pd, Francesco Boccia, proprio a causa della situazione epidemiologica. “Può avere senso e credo che si possa valutare, poi ovviamente decideranno loro. Io sono parte in causa e probabilmente non sono sereno nel giudizio. Lo sostengo da tanto tempo che sarebbe stato meglio votare in giugno o luglio piuttosto che così avanti“.

 

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