L’ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati si appresta ad approvare nelle prossime ore l’obbligo del Green pass per deputati, dipendenti e giornalisti. Il tutto nel nome del fatto che le regole che valgono per i cittadini e per i lavoratori pubblici e privati devono valere anche nei palazzi delle Istituzioni. Al Senato la decisione sarà presa il 5 ottobre.
Come verrà applicato il Green Pass alla Camera
I controlli avverranno all’ingresso, all’altezza dei metal detector attraverso cui passano tutti coloro che entrano nel palazzo di Montecitorio. A differenza però dei luoghi di lavoro, dove i controlli vengono fatti a campione, l’idea è di controllare il Green pass di ogni singola persona che entra alla Camera. In sostanza, quando l’assistente parlamentare visiona il tesserino necessario per entrare a Montecitorio dovrà accertarsi che il parlamentare sia in possesso anche del certificato verde.
Chi si rifiuterà di possedere il Green pass andrà incontro a sanzioni. Esattamente come avviene nei posti di lavoro, dove le multe partono da 600 euro. In generale chi compie un atto contrario ai regolamenti della Camera viene sospeso. E per ogni giorno di sospensione ha 200 euro in meno di diaria. Quindi la sanzione per chi non ha il certificato verde partirà, con ogni probabilità, dai tre giorni di sospensione.
La questione dell’autodichia
Tuttavia è stato chiarito che non si può bloccare un deputato, in assenza di Green pass, all’ingresso della Camera. L’assistente parlamentare ha il dovere di convincerlo a non entrare senza il certificato verde, ma non si può frapporre. Dovrà invece chiamare uno dei questori di Montecitorio. O, nel caso del Senato, di Palazzo Madama. Se anche questi ultimi non riescono a convincerlo a mostrare almeno il tampone negativo, dovranno comunque far entrare il parlamentare in Aula, ma hanno il dovere di segnalare il fatto all’ufficio di Presidenza. Che si riunirà immediatamente per sospendere il deputato interessato almeno per tre giorni. Nonché stabilire una base di 600 euro di diaria decurtati dallo stipendio.
Inoltre c’è anche da segnalare che alla Camera, come al Senato, vige l’autodichia. È la facoltà, di cui godono alcuni organi costituzionali, di decidere autonomamente e anche in deroga al fine di “autoregolamentarsi” senza subire ingerenze esterne, intimidazioni o condizionamenti. Così da tutelare l’indipendenza del potere legislativo. Per questa ragione, per inserire l’obbligo del Green Pass, devono riunirsi gli uffici di presidenza dei due rami del Parlamento e stabilire le regole. In pratica il decreto anti-Covid, approvato dal Consiglio dei ministri per i dipendenti pubblici e privati, non può valere per gli organi costituzionali.