Green pass lavoro: via lo stipendio, ma niente sospensione. Il decreto

Novità nel decreto legge che, a partire dal 15 ottobre, imporrà a circa 23 milioni di lavoratori italiani l’obbligo di green pass. Prima dell’invio al Quirinale per la firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l’esecutivo ha apportato delle modifiche sostanziali. Ad esempio, ha rimosso dal testo l’articolo sulla sospensione dei dipendenti pubblici e privati sprovvisti di certificazione verde dopo il quinto giorno di trasgressione consecutivo.

Green pass, i controlli sul lavoro

Rimangono invece l’assenza ingiustificata e la perdita dello stipendio fino a quando il lavoratore non si metterà in regola. Per quanto riguarda i controlli, il primo sarà preventivo e il certificato sarà richiesto a tutti i dipendenti. I controlli saranno effettuati tramite una piattaforma informatica sviluppata dalla Sogei, la controllata del Ministero dell’Economia. Come riporta il Corriere della Sera, inserendo il codice fiscale del lavoratore i dati anagrafici saranno incrociati con quelli sanitari.

E l’esito potrà essere di due tipi: ‘semaforo’ verde per chi ha la certificazione e può entrare, rosso invece per chi ne è sprovvisto. Chi si contagia con il Covid-19 dopo aver fatto il vaccino il pass sarà sospeso; mentre chi non è proprio in possesso deve dimostrare la sua negatività al virus con l’esito di un test. O molecolare (validità 72 ore) o antigenico (48 ore). Autorizzato anche quello salivare.

Test, prezzi calmierati in farmacia

Tra le novità dell’ultima ora troviamo anche i prezzi calmierati dei test imposti alle farmacie e alle strutture accreditate dal Sistema sanitario nazionale. I controlli saranno infine effettuati a campione, anche dopo l’ingresso nella sede lavorativa.

Obbligo di green pass anche per tutti i dipendenti della Pubblica amministrazione coinvolti nelle turnazioni per lo smart working. Particolare poi il caso delle elezioni amministrative. Per il primo turno del 3 e 4 ottobre, infatti, nessuno – né cittadini né scrutatori né presidenti di seggio – sarà obbligato ad avere il ‘passaporto’ di immunità. Al ballottaggio del 18-19 ottobre (dopo cioè l’entrata in vigore del decreto il 15), invece, servirà per i membri dei seggi.

Ricevendo compensi dallo Stato, scrutatori e presidenti sono equiparati a dipendenti pubblici. Nel frattempo, restano sul tavolo due temi: la terza dose del vaccino e le capienze per stadi e teatri. Per il primo è attesa in settimana una circolare del ministro della Salute, Roberto Speranza, ma comunque si partirà da ottobre con le somministrazioni nelle Rsa. Per ricevere la terza dose dovranno essere passati sei mesi dalla seconda.

Capienza stadi e teatri verso l’80%

Infine, la capienza di stadi, palazzetti, teatri e cinema potrebbe aumentare – fra fine settembre e inizio ottobre – fino al 75-80%. Ad annunciarlo è stato ieri il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. A Un giorno da pecora su Rai Radio 1 ha infatti spiegato che “il Governo ha preso un impegno preciso e il 30 settembre ci sarà una valutazione”. Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, domenica ha invece fissato l’asticella all’80%, auspicando “a breve il decreto” sul punto.

Impostazioni privacy