Green pass obbligatorio sul lavoro almeno fino a fine giugno. Con la (probabile) proroga dello stato d’emergenza fino alla fine di marzo 2022, il governo vuole gestire in questo modo la seconda fase della campagna vaccinale e per garantire le riaperture anche in caso di ulteriore crescita dei contagi. Ma per farlo dovrà muoversi con un nuovo decreto. Perché le misure emergenziali per la pandemia scadono il 31 dicembre.
Secondo il Corriere della Sera sul tavolo ci sono due ipotesi. La prima è quella di inserire la norma in un emendamento ad altri provvedimenti, come per esempio il decreto milleproroghe. La seconda, più probabile, è quella di creare un provvedimento ad hoc. La proroga al 31 dicembre dello stato d’emergenza è stata inserita nel decreto sul Green pass obbligatorio al lavoro dal 15 ottobre.
Fino a poco tempo fa si parlava di rinnovo del Green Pass obbligatorio fino a marzo. Adesso l’orizzonte temporale è cambiato. Il certificato potrebbe rimanere valido fino all’inizio dell’estate. Ma anche oltre. Perché il governo è convinto, nonostante i numeri dimostrino che ci sono molte perplessità al riguardo, che il Green pass serva a incentivare alla vaccinazione. Anche se in realtà ad aumentare finora sono stati i test del tampone e i certificati di malattia dei dipendenti pubblici e privati.
Secondo alcuni ministri, scrive il quotidiano milanese, la proroga dovrebbe essere utile ad aumentare la platea dei vaccinati, per poter raggiungere al più presto il 90%. A questo punto, con un aumento dei contagi (seppur mitigato dai vaccini) l’inverno potrebbe costituire l’ultimo fronte della battaglia nei confronti del Covid. A meno che non emerga una variante ancora più contagiosa.
Anche se ieri da questo fronte è toccato al sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri rassicurare gli animi. “Sarà un Natale libero e ‘bianco’, senza restrizioni”, ha detto. Sottolineando però che il Green pass obbligatorio resterà in vigore e sarà l’ultima misura ad essere revocata. Intanto, l’ex direttore dell’Agenzia del Farmaco Europea Guido Rasi torna a proporre la terza dose del vaccino per tutti e l’obbligo vaccinale per i professori. E Matteo Bassetti invece vuole il lockdown selettivo per i non vaccinati: niente, ristoranti, teatri e cinema fino all’immunizzazione.
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