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Mario Draghi si è dimesso, e le tante forze politiche che lo sostenevano non nascondono amarezza e a tratti rabbia. Il governo ha infatti sì ottenuto la fiducia in Senato, ma Lega, Forza Italia e M5S non hanno votato. E con la loro esperienza ormai agli sgoccioli, bocche cucite da parte dei ministri al momento dell’uscita dal Senato durante il voto. “Esperienza finita? Vediamo“, aveva risposto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, prima di salire in auto, ha dichiarato: “Stanno ancora votando. La parte che mi riguarda è finita“.
Governo e non solo: che cosa si chiude per il Pd
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Volti molto scuri anche e soprattutto in casa dem. il segretario del Pd, Enrico Letta, ha infatti lasciato il Senato dopo il voto di fiducia al governo senza rilasciare commenti.
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Più parole, ma comunque stringate per quanto schiette, da parte di alcuni suoi colleghi di partito. “Non stiamo pensando al futuro della coalizione, ma al male che è stato fatto ieri dai partiti che hanno negato la fiducia al governo“. Così ha dichiarato il deputato Emanuele Fiano del Partito Democratico giovedì mattina, entrando a Montecitorio.
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“La responsabilità non so se pagherà alle elezioni. So che dovevano dimostrarla prima, far saltare questo governo è stato da irresponsabili. Abbiamo visto un Movimento 5 stelle che ha sbagliato completamente il metodo per questioni giuste, e la Lega che si è unita subito portandosi dietro Forza Italia a scapito del Paese. Una prova peggiore non la potevano dare, e credo che ne risponderanno davanti al Paese“. Così, invece, la deputata dem Laura Boldrini entrando a Montecitorio.
La caduta del governo, peraltro, sembra chiudere ogni ipotesi di alleanza futura tra Pd e M5s. “Dopo quello che è successo è difficile immaginare un futuro per il campo largo – ha ammesso Boldrini –. Le istanze dei 5 stelle erano anche giuste, il metodo era completamente sbagliato e ha condotto ad un drammatico epilogo. Renzi e Calenda avrebbero tenuto Draghi? Si vedrà“.
Centristi severi, ex M5s ancora di più
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“Sarà un caso, ma il governo più serio e atlantista della storia recente viene mandato a casa da tutti quelli che hanno sostenuto posizioni filoputiniane“. Così proprio Carlo Calenda in un video pubblicato per ringraziare il premier Draghi per i 18 mesi a Palazzo Chigi. “La fine indegna di una legislatura disastrosa. Cialtroni populisti hanno mandato a casa l’italiano più illustre. La prima cosa che diciamo è grazie Draghi. Combatteremo per portare avanti la sua agenda e il suo modo di fare politica. L’Italia seria scenda in campo. È il momento“.
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Infine sono durissime le parole di chi dal M5s è proprio uscito, poco prima della crisi di governo. “C’è un partito che ha provocato questa crisi, bloccando tutta Italia per una settimana. E di nuovo non ha votato. Per la seconda volta. Credo questo non sia un esempio di serietà. Ci rimetterà il Paese di questa pantomima creata dal Movimento 5 stelle“, ha commentato Sergio Battelli, deputato di Insieme per il futuro.