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Appena iniziata la direzione del Partito democratico, nel quartier generale al Nazareno sono presenti tutti: dal segretario Enrico Letta alle capigruppo Simona Malpezzi e Debora Serracchiani. Con loro i ministri Lorenzo Guerini, Andrea Orlando e il sottosegretario Vincenzo Amendola. Ma è il segretario a dettare la linea su ciò che succederà ora, dopo la fine del Governo Draghi.
Letta e la caduta del Governo: “Pd da parte giusta della storia”
Letta ha parlato apertamente di “tentativo di cercare di scaricare le responsabilità gli uni sugli altri“. Ha quindi contestato coloro che alla Camera hanno tributato un’ovazione a Draghi, se usciti dalla maggioranza. “Chi ieri non ha dato il voto di fiducia a Draghi, non lo può applaudire Draghi. Ha deciso di affossare un’esperienza di Governo che stava facendo uscire l’Italia dalla crisi“, ha attaccato.
“Noi siamo stati dalla parte giusta della storia. Ieri si è creato un vulnus nei confronti del Paese che durerà a lungo“, ha aggiunto Letta. Che a questo punto ha iniziato a parlare non solo del futuro, ma anche dei progetti elettorali del Pd verso un nuovo Governo. Che saranno improntati sulla continuazione del lavoro di Draghi: “Il vulnus ci sarà. A meno che non vinciamo noi, che saremo in grado di riprendere il filo positivo che si è interrotto“.
Il nuovo programma di Governo: “Noi per gli interessi del Paese”
Letta però è stato chiaro sulle difficoltà che in ogni caso l’Italia dovrà affrontare con un cambio di Governo in questa delicatissima fase. “I danni che stiamo vedendo colpiranno la parte più debole della società, quella a cui parleremo. Non siamo come gli altri, chi si è assunto la responsabilità di fare un danno al Paese nelle urne dovrà pagare le conseguenze. Noi abbiamo deciso di scegliere l’Italia“, ha affermato il segretario del Pd.
Per tutti questi motivi, Letta parla di un Governo di continuità con quello di Draghi che la galassia dem vuole proporre. E che i cittadini alle urne premieranno. “Gli atti di ieri peseranno molto sulle elezioni. Gli italiani sceglieranno sulla base delle scelte di ieri“. E il segretario del Pd ha messo sullo stesso piano Lega, Forza Italia e anche M5s: “Le responsabilità dei partiti che non hanno votato la fiducia ieri sono di tutti. Non mi si venga a fare classifiche di responsabilità, gli italiani non lo capirebbero. Il Parlamento si è messo contro il Paese. Ma non tutti, noi abbiamo dimostrato di guardare agli interessi del Paese. E gli elettori lo premieranno“.
Ma Renzi dubita: “Pd? Prima si sfilino definitivamente da M5s”
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Chi sembra avere ancora qualche dubbio a costruire un’alleanza del genere è però Matteo Renzi. Che pure parte da premesse simili a quelle di Letta: “È chiaro, ormai ci sono le elezioni. A quelli che dicono che i politici sono tutti uguali io rispondo no. Noi abbiamo portato Draghi al Governo. Conte, Salvini e Berlusconi l’hanno mandato a casa. C’è chi costruisce e chi distrugge. Ora tocca ai cittadini scegliere. Chi ha voluto lo sfacelo si assuma le responsabilità. Il Pd deve fare scelte interne al partito, vi ricordo che domenica prossima faranno le primarie insieme al M5s in Sicilia. Campo largo con Pd? Prima annullino le primarie, poi ne parliamo“, ha dichiarato il leader di Italia Viva entrando in Senato.