L’Italia torna al centro delle attenzioni del mondo intero, con la crisi di governo che si prende i titoli centrali dei media occidentali e non solo. Anche la Russia infatti ci guarda e, inevitabilmente, brinda di fronte all’ipotesi di un Mario Draghi non più presidente del Consiglio.
Usa, Francia e Inghilterra severe, Germania amara, Spagna durissima
Sono moltissime le ricostruzioni molto severe di quanto avvenuto nella giornata di giovedì tra Senato, Palazzo Chigi e Quirinale. Molto duro, per esempio, il ‘Washington Post’. “Negli ultimi 17 mesi il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato una rara forza unificatrice della politica italiana. Ma quel periodo si è concluso, con Draghi che ha detto che si sarebbe dimesso dopo una frattura nel suo governo di unità“, scrive il quotidiano. Parla più apertamente del M5s il ‘New York Times’, definendolo “movimento anti-establishment che ha rifiutato il sostegno innescando una crisi politica“.
Toni simili in Francia da parte di ‘Le Monde’, dove si afferma che il M5s ha “boicottato il voto, mettendo in crisi la sua coalizione“. ‘The Guardian’, in Inghilterra, definisce Draghi “snobbato“ dal M5S, la ‘BBC’ inquadra il nostro Governo parlando di “un collasso della coalizione“. Amarezza in Germania, dove la tedesca ‘Deutsche Welle’ celebra Mario Draghi. “Era considerato un garante del fatto che l’Italia si sarebbe attenuta alle regole dell’Ue e della Bce“, vi si legge. E in Spagna ‘La Vanguardia’ attacca: “L’Italia trascina al minimo l’euro e le borse europee con il rischio di una recessione“.
La crisi del governo italiano vista dalla Russia: “Staccatevi dagli Usa”
E la Russia? La prima reazione da Mosca era arrivata da parte di Dmitry Medvedev, sempre attentissimo a ciò che avviene nel mondo occidentale. L’ex presidente, colui che per primo aveva previsto l’aumento esorbitante del prezzo del gas in Europa (addirittura due giorni prima dell’invasione dell’Ucraina), non ha infatti perso l’occasione per parlare della crisi del governo italiano. Lo ha fatto in realtà con un messaggio molto stringato: “Chi sarà il prossimo?“. Questa breve quanto emblematica scritta accompagna una immagine in cui Boris Johnson e Mario Draghi sono ritratti insieme, seguiti da una silhouette senza volto e con un punto di domanda.
D’altronde il possibile crollo di un altro governo anti russo interessa molto il Cremlino e tutta la sua propaganda. Non a caso l’agenzia TASS ha parlato delle dimissioni di Mario Draghi addirittura nella propria apertura. E la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, è andata anche oltre. “Sono affari interni dell’Italia. Ma visto che il loro ministro degli Esteri parla della Russia, io dico che auguro all’Italia un governo che risolva i problemi e che non sia piegato agli interessi degli americani“, ha affermato. E ora, tra i mille problemi del nostro Paese, c’è anche questo.