Giustizia, a Montecitorio la protesta dei comitati contro riforma Cartabia

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Sono arrivati da tutta Italia per gridare a gran voce un sonoro ‘no’ alla riforma della Giustizia targata Cartabia. Erano i comitati e le associazioni delle vittime delle grandi stragi avvenute nel Belpaese. Tra i presenti anche i parenti delle vittime della strage di Viareggio del 2009. “Con questa riforma si rischia di rendere imprescrittibile i nostri processi e rischieremo di non avere giustizia”, raccontano i presenti.

“Pensate a chi ha perso la vita”, sottolinea la parente di una vittima della strage di Viareggio. Tutti vedevano nella riforma Bonafede una possibilità e chiedono di cambiare la norma che domenica verrà, molto probabilmente, votata alla Camera. “Non capiamo questa giravolta dei pentastellati”, sottolinea un altro dei presenti, che evidenzia poi come la riforma sia stata bocciata anche da Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro.

Riforma Giustizia, Conte: “Non si transige su mafia e terrorismo”

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La riforma della Giustizia è oggetto anche di una delicata trattativa politica fra le varie anime della maggioranza. Ieri, il leader in pectore del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha parlato di una “giornata molto impegnativa. Abbiamo lavorato per la riforma della Giustizia. Non è la nostra riforma, ma abbiamo lavorato costruttivamente per migliorarla. Non possiamo transigere su mafia e terrorismo: così è, questi processi non si estinguono”.

“Abbiamo ottenuto il riconoscimento di un’altra battaglia: anche i processi per reati sessuali non sono prescrittibili – ha aggiunto l’ex premier -. Un’altra battaglia era quella per altri reati collegati alla mafia e qui abbiamo trovato l’opposizione della Lega. Voto? Siamo una grande famiglia, sono fiducioso che nella discussione troveremo compattezza”.

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