“50 mila ragazzi reclusi col cellulare, scoraggiarlo fino a terza media”, queste le parole del ministro Valditara a fronte dei dati preoccupati relativi al fenomeno.
In Italia, un dato allarmante emerge con forza dalle parole del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: circa 50mila adolescenti vivono in uno stato di reclusione domestica da almeno sei mesi, incollati a schermi di computer o cellulari.
Questa condizione, nota con il termine giapponese “Hikikomori”, che letteralmente significa “stare in disparte”, è stata al centro delle riflessioni del ministro durante la XXIII edizione di ‘Salute Direzione Nord’, evento organizzato dalla Fondazione Stelline e tenutosi a Milano.
L’uso del cellulare a scuola: una pratica da scoraggiare
Il ministro Valditara ha sottolineato come lo studio dell’OCSE suggerisca l’opportunità di vietare l’utilizzo dei cellulari nelle scuole. Tuttavia, ha evidenziato l’importanza di collaborare anche con le famiglie; se l’abuso continua al di fuori dell’ambiente scolastico, gli sforzi della scuola possono risultare limitati. La tendenza crescente tra i genitori di lasciare i bambini con un cellulare in mano è motivo di preoccupazione e richiede un intervento educativo mirato a scoraggiarne l’utilizzo quanto meno fino alla terza media.
Secondo il ministro Valditara, il cellulare non solo non contribuisce positivamente allo studio, ma ne diminuisce le prestazioni. Incide negativamente sulla capacità degli studenti di memorizzare e mantenere la concentrazione. A livello internazionale vi è un consenso chiaro sul fatto che l’abuso dei dispositivi mobili sia dannoso per i giovani.
Valditara invita a cambiare prospettiva riguardo alla gioventù attuale, spesso descritta come problematica. È essenziale credere nelle potenzialità degli studenti e riscoprire il loro entusiasmo per lo studio e la vita. Il compito della scuola è quello di creare le condizioni affinché i giovani possano realizzare i loro sogni valorizzando i loro talenti.
Il messaggio del Ministro dell’Istruzione mira ad inaugurare una nuova fase nel sistema educativo italiano; una fase dove la tecnologia viene utilizzata in modo consapevole e dove si pongono le basi per una crescita personale ed intellettuale libera da distrazioni nocive come quella indotta dall’eccessivo uso dei cellulari. La sfida sarà quella di accompagnare gli studenti verso traguardi di apprendimento significativi e motivanti che li vedano protagonisti di un futuro ricco d’innovazione senza essere schiavi delle tecnologie digitali che oggi sembrano dominarne esistenze ed orizzonti temporali.