Giornata internazionale contro l’omofobia: nell’anno del ddl Zan

Oggi, 17 maggio, come tutti gli anni si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Una ricorrenza denominata anche IDAHOBIT: acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia. Una giornata che, analogamente ad altre dedicate alla sensibilizzazione su un tema, e nello specifico al contrasto di comportamenti violenti e discriminatori, si vorrebbe non dover più celebrare. L’urgenza, invece, è dimostrata dalle cronache di questi giorni, in cui si discute intorno al disegno di legge Zan, che intende introdurre (anche come aggravante) la discriminazione fondata sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere, sulla disabilità o su una condizione personale di particolare vulnerabilità. Il ddl, che prende il nome dal relatore (il deputato Pd Alessandro Zan) è in discussione da tempo al Senato, dopo l’approvazione alla Camera lo scorso novembre.

L’origine della Giornata internazionale contro l’omofobia

La IDAHOBIT è una ricorrenza promossa dal Comitato Internazionale per la Giornata contro l’Omofobia e la Transfobia e riconosciuta dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, nonché in altri 130 paesi. È stata istituita nel 2004, con l’obiettivo di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell’omofobia, della bifobia e della transfobia.

Ideata da Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie, la prima Giornata internazionale contro l’omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2004, a 14 anni dalla decisione (17 maggio 1990) di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Gli appelli da parte del mondo dello spettacolo per l’approvazione del ddl Zan

Quella di oggi, per l’Italia, avrà un sapore particolare. Siamo infatti in pieno scontro politico sul ddl Zan, che ha visto tra i protagonisti anche diversi gli appelli alla sua approvazione da parte personalità influenti, soprattutto all’interno del mondo dello spettacolo. Uno tra i più attivi, ad esempio, è stato sicuramente Fedez. Il cantante ha spesso intrapreso delle discussioni dialettiche a distanza nei confronti degli esponenti politici contrari al disegno di legge. Pochi giorni fa aveva attaccato Andrea Ostellari (Lega), presidente della Commissione Giustizia al Senato, che stava rinviando più volte la calendarizzazione del testo. Per non parlare del suo intervento al Concerto del 1° maggio che ha scatenato una serie di polemiche a livello politico e mediatico.

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