Il presunto blitz del governo italiano volto a modificare le conclusioni del summit, eliminando la parola aborto dal testo, ha scatenato l’ira dell’Eliseo. Nel primo giorno di lavori a Borgo Egnazia tiene banco il gelo tra la presidente del Consiglio e l’ex enfant prodige della politica francese
Non è partito nel migliore dei modi il G7 che vede l’Italia, nella splendida cornice di Borgo Egnazia, ospitare i grandi del mondo. La questione dell’aborto è diventata infatti il tema centrale della prima giornata di lavori, dopo aver già agitato la vigilia del summit. Il presunto blitz, che tuttavia il governo ha smentito, che ha eliminato la parola dalla bozza delle conclusioni dell’evento ha attirato la rabbia soprattutto della Francia e di Macron, dimostratosi anche nella gestualità del rappresentante dell’Eliseo, che sul tema sembra voler arrivare a uno scontro con la presidente del consiglio italiano.
La disputa sull’aborto
Il summit è stato scosso dalla polemica riguardante la posizione dell’Italia sull’aborto. L’accusa principale è stata rivolta alla Francia, la quale, secondo fonti italiane, avrebbe innescato la controversia. “È una polemica totalmente pretestuosa,” ha dichiarato Meloni, fermata dai giornalisti prima di raggiungere il Castello Svevo di Brindisi per una cena offerta dal Presidente Sergio Mattarella. La premier ha espresso disappunto per l’uso elettorale della questione, facendo riferimento implicito a chi, come Macron, ha subito una pesante sconfitta nelle elezioni europee.
Macron: “Sensibilità diverse sull’aborto”
Emmanuel Macron, durante la serata di giovedì al San Domenico Club di Borgo Egnazia, ha espresso il suo rammarico per l’assenza della parola “aborto” nelle conclusioni del summit. “Conoscete la posizione della Francia,” ha detto Macron. “Non facciamo le stesse scelte. La Francia ha inserito nella Costituzione il diritto all’aborto, la libertà delle donne di disporre del proprio corpo. Non abbiamo le stesse sensibilità con l’Italia”, ha aggiunto il presidente, sottolineando una forte discrepanza di vedute tra i due governi.
Le reazioni italiane
La reazione di Meloni non si è fatta attendere. La Premier ha difeso la posizione italiana, sottolineando che le conclusioni del summit di Borgo Egnazia richiamano quelle di Hiroshima, dove già lo scorso anno era stato approvato il principio di garantire che l’aborto sia sicuro e legale. “Nessuno ha mai chiesto di fare passi indietro su questo,” ha affermato Meloni. Le fonti della presidenza italiana hanno chiarito che il presunto passo indietro dell’Italia è stato montato ad arte, come fosse “panna”. “Non c’è alcuna ragione di polemizzare su temi che già da tempo ci trovano d’accordo. Credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7”, ha spiegato ancora la presidente del consiglio.
La trattativa notturna
La questione è nata durante le trattative notturne degli sherpa, con alcuni paesi, in particolare la Francia, che volevano andare oltre quanto concordato a Hiroshima. L’Italia, hanno spiegato le fonti, non ha mai detto di non voler rafforzare l’impegno sull’aborto, ma ha chiesto che eventuali modifiche fossero bilanciate con altri temi. “Erano le 3 di notte,” hanno raccontato, “e abbiamo deciso di fermarci agli impegni assunti in Giappone, riconfermandoli.”
Le ripercussioni della controversia
La vicenda ha rapidamente fatto il giro delle sale stampa, raggiungendo anche la Fiera del Levante di Bari. Persino il Consigliere per la sicurezza nazionale USA, Jake Sullivan, ha espresso disappunto per il presunto colpo di bianchetto sulla parola aborto. “Il Presidente Biden parla sempre di diritti umani in tutte le sue interazioni,” ha affermato Sullivan, “sia con gli amici sia con gli avversari, e nei prossimi due giorni non ci saranno cambiamenti.”
Le tensioni tra Meloni e Macron
Quando Macron è arrivato al Castello Svevo per la cena, offerta da Mattarella, Meloni lo ha accolto con sguardi di ghiaccio e un sorriso tirato. La premier ha manifestato chiaramente il suo disappunto per quella che ha percepito come una mossa politica di Macron. “Agli italiani sono arrivati i complimenti per l’organizzazione, per la capacità di mediazione e per i contenuti,” ha dichiarato Meloni, “ma questa vicenda ha rischiato di oscurare tutto.”
I giochi di potere in Europa
La polemica sull’aborto è solo uno degli aspetti delle tensioni tra Italia e Francia. Meloni e Macron stanno giocando una partita complessa per la nuova governance dell’UE, con obiettivi divergenti. La premier italiana, forte della crescita delle forze di destra, mira a frenare le mosse di popolari, socialisti e liberali per una rapida conferma di Ursula von der Leyen. Macron, dal canto suo, minimizza l’impatto del recente successo elettorale di Meloni, affermando che gli equilibri politici in Europa sono cambiati relativamente poco. Ma soprattutto la partita si gioca sull’eventuale alleanza di FdI con il partito di Marine Le Pen, vincente nelle ultime elezioni francesi, un’ipotesi che Macron vorrebbe a tutti i costi scongiurare.
Il contesto del summit
Il summit in Puglia ha visto la partecipazione dei principali leader mondiali, impegnati a discutere temi cruciali come l’utilizzo dei beni russi congelati per nuovi aiuti all’Ucraina. Questo è uno dei risultati concreti a cui puntava Meloni come presidente di turno del G7, un obiettivo raggiunto grazie all’intenso lavoro della sherpa del governo, Elisabetta Belloni.
“Risultato di cui vado fiera,” ha inoltre dichiarato la Premier Giorgia Meloni, riferendosi all’accordo sugli asset russi e il fondo di solidarietà per l’Ucraina, un’intesa giudicata “storica”. Meloni ha sottolineato come l’accordo politico raggiunto non fosse affatto scontato, con i dettagli tecnici che verranno definiti dal Consiglio europeo di fine giugno e dalla riunione dei ministri delle finanze.
Un bilancio positivo, ma con ombre
Nonostante le tensioni, Meloni può comunque rivendicare un bilancio positivo del vertice. “Sono contenta, certo,” ha detto, evidenziando l’ampia condivisione dei leader sul Piano Mattei lanciato dal governo. Tuttavia, l’incidente diplomatico sull’aborto rimane una macchia su un summit che avrebbe dovuto essere un trionfo indiscusso per l’Italia.
Le prospettive future
La Premier italiana guarda ora ai prossimi appuntamenti, tra cui i negoziati tra i 27 paesi dell’UE per i ruoli apicali di Commissione e Consiglio. Meloni non ha fretta e attende le elezioni legislative in Francia del 30 giugno, sperando in un ulteriore rafforzamento delle forze conservatrici. Macron, tuttavia, resta scettico, definendo il cambiamento degli equilibri politici come una “leggera brezza”.