Fedez scende in politica? Da Salvini a Sgarbi: tutte le reazioni

La notizia di una possibile discesa in campo di Fedez per le elezioni politiche del 2023 ha sollevato grande clamore. Lo ha ipotizzato ieri il Corriere della Sera, dopo aver scoperto la registrazione del dominio fedezelezioni2023.it da parte di una società di proprietà del rapper, la ZDF. Nessuna conferma è arrivata in queste ore dal cantante, ma le reazioni della politica e degli analisti non hanno tardato ad arrivare. Tra i primi a pronunciarsi sulla vicenda, il leader della Lega, Matteo Salvini, spesso al centro di accesi scontri con il cantante. A seguire anche Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, ospite a “Un giorno da pecora” su Rai Radio1, e il deputato Vittorio Sgarbi. Un acceso botta e risposta sulla vicenda anche tra Tommaso Montanari e Stefano Feltri, ospiti da Lilli Gruber a “Otto e mezzo”.

Salvini: “Fedez in politica? Mi piacerebbe un confronto”

Non è la prima volta in cui Matteo Salvini chiede un confronto diretto a Fedez. Soltanto pochi mesi fa, all’indomani del concerto del Primo Maggio, quando il rapper aveva denunciato un presunto tentativo di censura da parte della Rai, il leader della Lega aveva rinnovato il suo invito al cantante. “Forse è più comodo fare un monologo e sfuggire al confronto” aveva commentato il segretario della Lega. “Ma scusate, ora la priorità di un politico è fare un confronto tv con un rapper? La prossima mossa? Fare una sfida di break dance? Io onestamente preferisco stare a casa con la mia famiglia“, aveva replicato il cantante.

Fedez in politica? La reazione di Rosato

Se entra in politica auguri, è un bene che ci siano nuovi ingressi. Ma mi sembra più interessato a lanciare il nuovo disco piuttosto che fare la campagna elettorale 2023“. Così Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, nonché coordinatore nazionale di Italia Viva, ha liquidato la possibile discesa in politica di Fedez, a “Un giorno da pecora” su Rai Radio1. Recentemente, proprio il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è entrato nel mirino del rapper. “Ma il Renzi che si proclamava paladino dei diritti civili è lo stesso che oggi pare sia volato in Arabia Saudita mentre si affossava il ddl Zan? Per celebrare la libertà di parola organizziamo una partitella a scarabeo con Kim Jong-un? Gran tempismo“, aveva polemizzato Fedez sui social.

Sgarbi: “Il problema è quanti grillini lo voteranno”

In politica sentivamo la mancanza di uno come Fedez, dopo le stronz**e di Grillo e dei suoi mancava un titolare di stronz**e, così potrà fondare il Psi, Partito Stronz**e Italiane”’. Così Vittorio Sgarbi all’Adnkronos attacca il rapper dopo la notizia della registrazione da parte della Zdf Srl, la società di Fedez, di un dominio web per le elezioni 2023. “Il problema è quanti degli ex grillini lo voteranno perché il suo mercato è quello lì – continua il critico d’arte -. Gli italiani hanno già fatto il vaccino con Grillo, saranno molto prudenti a votare uno sparacaz***e del genere. A me quella di Fedez più che una trovata pubblicitaria sembra una minaccia”, conclude Sgarbi.

Fedez in politica? Botta e risposta tra Feltri e Montanari

Botta e risposta tra Stefano Feltri, direttore di Domani, e Tomaso Montanari, storico dell’arte,  sull’ipotesi di Fedez in politica. “Ha idee, nei suoi testi esprime una visione politica, molto meglio di chi sta al governo e di tanti altri, in questa fase in cui si parla di Berlusconi al Quirinale. Non è certo lui il pericolo, se scende in politica“, sostiene Montanari. Gli risponde Stefano Feltri, direttore del quotidiano “Domani”, che gli fa notare che Fedez fa affari, più che esprimere visioni politiche, citando le collaborazioni con grandi multinazionali, come Coca Cola e Amazon. “Oggi Fedez potrebbe candidarsi e le leggi sul conflitto di interessi non sono ancora state adattate al mondo dei social“, sottolinea Feltri. “E allora Draghi il banchiere?“, è la risposta provocatoria di Montanari.

 

 

Gestione cookie