Michele De Palma, segretario generale Fiom, durante la manifestazione a Roma per l’ex Ilva di Taranto ha spiegato: “Noi dobbiamo scioperare e manifestare per avere delle cose che dovrebbero essere normali. Il confronto con il governo e l’azienda per poter ottenere quello che è nell’interesse generale del Paese e poter salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone. È inaccettabile questo gioco del cerino in corso tra proprietà, governo e il presidente di Acciaierie d’Italia mentre invece la casa brucia. Si deve fermare. Per questo siamo in piazza e per questo vogliamo la trattativa con il governo. Gli unici che hanno senso di responsabilità, curano l’interesse generale del Paese e tutelano ambiente, lavoro e salute: sono i lavoratori. L’ex Ilva è il paradigma della storia industriale di questo Paese. E noi vogliamo salvarla. Noi giochiamo a carte scoperte, sono gli altri che fanno le trattative in privato“.
Benaglia: “Governo conduca trattativa per strappare gli attuali accordi“
Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl, durante la manifestazione a Roma per l’ex Ilva di Taranto, ha affermato: “Se Bernabei dice che l’azienda è al collasso vuol dire che il sindacato non sta facendo allarmismi ma siamo qui per difendere il futuro dei lavoratori e il gruppo ex Ilva. Situazione complicata in cui lo Stato è tenuto in ostaggio dai Mittal, Bernabei è tenuto in ostaggio dalla Morselli, c’è una situazione dove non si produce, non si riesce a lavorare, siamo nel 2023 al minimo storico. Il governo deve condurre una trattativa per strappare gli attuali accordi e ricostruire le condizioni per il futuro. Non vanno dati soldi a pioggia, non vanno previste ipotesi tragiche di messa in liquidazione, bisogna rinegoziare con un socio privato per far si che il privato metta i soldi e anche lo Stato lo faccia. Felici che la presidente del Consiglio ci ha voluto ricevere perché la trattativa in questo stato di instabilità è palazzo Chigi“.