In Italia sempre meno persone decidono di andare a votare. Ecco quali potrebbero essere le cause dell’astensionismo
Le elezioni europee si sono appena concluse e a quanto pare solo il 49,69% degli aventi diritto si sono recati alle urne per esprimere il proprio parere secretato. Si tratta di un minimo storico che dovrebbe fare riflettere.
Puntare il dito e incolpare migliaia di persone di non assumersi le loro responsabilità di cittadini sarebbe del tutto inutile e sterile, ciò che bisogna fare è porsi due domande:
- Perché sempre meno persone sono spinte a votare?
- Cosa si può fare per aumentare questa percentuale preoccupante?
In questo articolo, cercheremo di rispondere ad entrambe le domande, o quantomeno di provare a riflettere insieme su quali potrebbero essere delle risposte valide.
Perché sempre meno persone sono spinte a votare?
I motivi per cui molti italiani potrebbero aver deciso di non recarsi a votare questo weekend sono legati a un senso di insicurezza e instabilità politica che da anni ci portiamo dietro. Più nel concreto, possiamo identificare quattro potenziali cause:
- Disinformazione: non avendo abbastanza informazioni o strumenti per decidere da che parte stare, molti hanno optato per non esprimere una preferenza.
- Senso di impotenza appresa: molti italiani potrebbero ritenere il loro parere del tutto superfluo, vivendo in modo passivo la politica. Questo fattore non è la prima volta che emerge, e sorprendentemente riguarda le generazioni più adulte, infatti i giovani sembrano schierarsi maggiormente rispetto ad argomenti politici di quanto non facciano i loro genitori.
- Differenze minime tra i partiti: sembrerebbe esserci un gap comunicativo da parte di gran parte dei partiti, che non riesce a condensare il proprio pensiero differenziandolo da quello delle altre fazioni, e il risultato è una confusione tale da indurre gli italiani a non esporsi e non avanzare preferenze.
- Pessimismo e sfiducia: un’ultima motivazione potrebbe essere il senso di sfiducia verso i politici di oggi. In passato molti partiti non hanno mantenuto fede alle loro promesse e questo potrebbe aver portato a una disillusione nei votanti che non vedono più nel voto un’azione di valore o significativa per il Paese.
Quello che i dati delle ultime elezioni mettono in luce è che una fetta importante del nostro Paese ha perso fiducia nelle istituzioni o addirittura sente che queste decisioni non lo riguardino da vicino. Per riuscire a fare cambiare idea e infondere nuova fiducia e ottimismo nei confronti della politica la strada è in salita ma comunque percorribile.
Cosa si può fare per aumentare la percentuale dei votanti?
Per fare alzare questa preoccupante percentuale, bisognerebbe superare gli ostacoli elencati nel paragrafo precedente. Per farlo, ogni partito dovrebbe comunicare con onestà e chiarezza i propri obiettivi, differenziandoli da quelli altrui, semplificare la comunicazione e utilizzare nuove tipologie di contenuti per divulgare il proprio programma, sfruttando al meglio i nuovi strumenti tecnologici a disposizione.
Questo è ciò che può essere fatto nell’immediato, mentre per riguadagnare la fiducia degli italiani probabilmente ci vorrà ancora parecchio, soprattutto dopo anni di promesse non mantenute e iniziative lasciate in sospeso.
L’articolo non vuole essere un tentativo di giustificare chi non è andato a votare, anche perché ricordiamo che in passato centinaia di persone sono morte e si sono battute affinché noi avessimo questa opportunità, ma puntare il dito e criticare non è un buon modo per risolvere i problemi, mentre analizzarli e indagarne le cause può fare la differenza per la loro risoluzione.
Solo in futuro scopriremo se questo calo vedrà una ripresa o se le elezioni sono destinate a coinvolgere una fetta sempre più piccola della popolazione.