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Dalle ore 8 di venerdì 12 agosto il Viminale ha aperto le sue porte per consentire la consegna dei simboli a tutte le realtà politiche che hanno intenzione di presentarsi alle elezioni del 25 settembre. “È dal 2006 che presento il simbolo e in alcune occasioni sono riuscito a candidarmi”, racconta Alessandro D’Agostini di Poeti d’Azione. “Abbiamo lavorato negli anni per costruire un’alternativa che punta nell’arte e nella cultura”, ha continuato. Tra i tanti anche c’è Massimo Gervasi, Presidente PPA- Popolo delle Partite Iva. “Il nostro partito non ha macchie che è nuovo e alternativo. Il nostro scopo è di riprendere l’identità del popolo produttivo”. Tra i tanti partiti poco conosciuti c’è anche il Sacro Romano Impero Cattolico che presidia piazza del Viminale da ieri per essere tra i primi. “Sono qui da un giorno ed una notte”, spiega la fondatrice Mirella Cece. “Noi siamo per la pace e la chiediamo in tutto il mondo”.
Simboli al Viminale, il Pd lo presenta con Letta: “Gireremo il Paese con bus elettrico”
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È stato presentato a Roma, davanti ad un nutrito gruppo di militanti e volontari, il prossimo simbolo usato dal Pd e da tutti i progressisti che hanno aderito all’idea promossa da Enrico Letta. Un logo che presenta la bandiera del Partito Democratico e una scritta che unisce il centro sinistra italiano: Italia democratica e progressista. “Siamo qui per vedere il simbolo e per essere insieme”, ha esordito il segretario dem. “Quest’oggi vi facciamo una sorpresa, vi mostreremo il mezzo con cui faremo le ultime due settimane di campagna elettorale: il bus elettrico che ci porterà in giro per il Paese. Questa scelta ci ha fatto capire quanto l’Italia sia arretrata sulla mobilità elettrica. A noi le sfide impossibile ci piacciono”, ha continuato Letta.
Elezioni, la Lega deposita il simbolo. Calderoli: “Dichiarazione Berlusconi? Non si verificherà”
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Tra i vari simboli, anche la Lega ha depositato il suo al Viminale. A consegnarlo sono stati il senatore Roberto Calderoli e il capogruppo alla Camera, Andrea Crippa. Un logo semplice con al centro il nome del leader Matteo Salvini, accompagnato a Premier. “Il primo passo è stato fatto. Ora parte la campagna elettorale e la composizione delle liste”, ha esordito il senatore. “Se imbarazza la dichiarazione di Berlusconi su Mattarella e il presidenzialismo? Quando abbiamo ridotto per modifica costituzionale il numero dei parlamentari, il Parlamento non è stato sciolto. Non credo che si verificherà. Se poteva risparmiare l’uscita? Non l’ho sentito”, ha concluso.
Elezioni, Mastella e Noi di Centro: “Io ultimo democristiano in campo”
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Tra i primi ad arrivare al Viminale c’è anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che gareggerà alle prossime elezioni con il suo movimento Noi di Centro. “Il nostro è un simbolo di libertà e ci giocheremo la partita specialmente al sud, in Puglia. Noi romperemo anche le uova in molte altre parti”, ha esordito. “L’idea macroniana di Renzi non è la mia, io sono un vero democristiano. Loro del Mezzogiorno hanno parlato pochissimo e hanno dimenticato del Covid”, ha continuato. “Noi puntiamo su collegi uninominali, se quelli che ci ascoltano ci danno una mano arriviamo anche noi al 3%. Una volta in Parlamento, rispetteremo la volontà popolare. Propongo, oggi, nuovamente l’indulto“.
Simboli, anche il partito Comunista Italiano al Viminale: “Obiettivo riportare simbolo su schede”
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Potrebbe essere l’unica falce e martello alle prossime elezioni del 25 settembre, quella del Partito Comunista Italiano. “Siamo qui a denunciare che noi come tanti altri siamo costretti a raccogliere le firme in pieno agosto. Ci è stato vietato di raccoglierle tramite internet, quindi c’è un attacco alla democrazia. L’obiettivo è di riportare questo simbolo sulle schede”, ha detto Mauro Alboresi, segretario nazionale del partito Comunista Italiano, nel giorno della consegna al Viminale dei simboli a tutte le realtà politiche. “La sinistra sta vivendo una crisi profonda, figlia delle politiche messe in campo nel tempo. Noi siamo comunisti, prima di essere di sinistra”, ha continuato. “Il Movimento di De Magistris? Ne prendiamo atto, ma i simboli devono vivere”.