Elezioni comunali ormai (quasi) alle porte. Il 3 e il 4 ottobre oltre 12 milioni di cittadini sceglieranno i nuovi sindaci e le relative amministrazioni in 1.348 comuni italiani. Sono sei i capoluoghi di regione al voto: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Trieste. Allo stesso tempo, si voterà anche in Calabria per il rinnovo della giunta e del consiglio regionale, mentre in Toscana e nel Lazio si voterà anche per le suppletive della Camera. Gli occhi dei sondaggisti sono puntati soprattutto verso le sei città chiave di questa tornata di elezioni comunali. Con il ruolo del Movimento 5 Stelle, dato nettamente per perdente, che potrebbe non essere destinato nemmeno a quello di “semplice” ago della bilancia durante i ballottaggi del 17 e 18 ottobre.
Roma: verso un ballottaggio tra Gualtieri e Michetti (con il primo, poi, nettamente favorito)
Nella Capitale regna l’incertezza più assoluta, anche legata all’alto numero di candidati sindaci votabili al primo turno, ben 23. Con tutta probabilità, la sfida principale sarà tra il candidato del centrodestra, Enrico Michetti, e l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, vincitore delle primarie del Pd nella Capitale. Michetti è primo in tutti i sondaggi con una media del 30%. Segue Gualtieri che, secondo le previsioni, dovrebbe raccogliere in media il 25-27% dei voti dei cittadini romani (e forse vincerà il ballottaggio). Sotto la soglia del 20%, ci sono invece gli altri due big della corsa alla guida della Capitale: l’attuale sindaca, Virginia Raggi, e il leader di Azione, Carlo Calenda, dati entrambi in media al 18-20% delle preferenze. Ma le percentuali dei quattro principali candidati oscillano di settimana in settimana. Anche al netto dell’alta percentuale di romani attualmente indecisi sul voto (44%, secondo le ultime stime di Youtrend). Roma è la città che porta con sé le maggiori incognite di queste elezioni comunali. Ma alla fine è molto probabile che Gualtieri vincerà (anche abbastanza nettamente) il ballottaggio contro Michetti.
Milano: Beppe Sala sarà riconfermato tranquillamente sindaco
Nel capoluogo lombardo la strada verso la rielezione dell’attuale sindaco Beppe Sala è completamente spianata. A discapito del candidato del centrodestra, Luca Bernardo, e di Layla Pavone, candidata per il M5s e fortemente voluta da Giuseppe Conte. Sala, alla ricerca di un secondo mandato, secondo i sondaggi e salvo sorprese potrebbe già vincere al primo turno. Il primo cittadino meneghino, infatti, raccoglie più del 50% delle preferenze degli elettori milanesi, diversamente da Luca Bernardo che si attesta intorno al 30%. Pavone, in media, raccoglie solo il 3% dei voti. In caso invece di ballottaggio (molto improbabile), Sala sarebbe comunque nettamente il favorito contro Bernardo.
Napoli: una delle poche alleanze tra Pd e Movimento 5 Stelle in queste elezioni comunali
Nell’unica città assieme a Bologna in cui Partito Democratico e M5s sono riusciti a convergere su un nome condiviso, Gaetano Manfredi, l’ex ministro dell’Università del governo Conte 2, è di gran lunga avanti in tutti i sondaggi con una media del 55% delle preferenze. Segue il candidato del centrodestra, Catello Maresca con meno del 30% dei voti dei napoletani. Terzo l’ex sindaco di Napoli ed ex presidente della regione Campania, Antonio Bassolino, che pur esprimendo una candidatura di centrosinistra ha deciso di correre in solitaria, supportato da diverse liste civiche e da quella di Azione di Calenda, attestandosi in media al 10% delle preferenze. L’elezione del nuovo sindaco di Napoli, con tutte le probabilità, non avverrà dunque in fase di ballottaggio: l’elezione di Manfredi quale successore di Luigi De Magistris è data pressoché per certa.
Torino: qua potrebbe tornare a vincere il centrosinistra
Incognite invece a Torino, dove i candidati sindaco sono 13, sostenuti da 30 liste. Ma la sfida finale sarà tra il candidato del centrodestra, Paolo Damilano, e il candidato del centrosinistra, Stefano Lo Russo. Entrambi i candidati gravitano, in media, intorno al 40% delle preferenze, con un lieve vantaggio del candidato del centrosinistra. Ben lontana da queste percentuali Valentina Sganga, la candidata sindaca del M5s che concorrerà per i pentastellati dopo la scelta dell’attuale sindaca Chiara Appendino di non ricandidarsi. In media, Sganga raccoglie poco meno del 10% delle preferenze. Un dato che potrebbe essere decisivo in fase di ballottaggio tra Damilano e Lo Russo. Ma diversamente da altre città (come Napoli) a Torino il M5s e il Partito Democratico non sono minimamente in sintonia, anzi. Di conseguenza non è detto che i possibili voti dell’elettorato penta stellato torinese confluiranno verso Lo Russo in fase di ballottaggio. Anche se lo storico radicamento sul territorio (nonché una scarsa affluenza alle urne) dovrebbe favorire il candidato del Pd al secondo turno.
Bologna: Lepore largamente favorito
A Bologna l’esito del voto pare essere scontato. Il candidato del centrosinistra e sostenuto anche dal M5s, Matteo Lepore, attuale assessore alla Cultura della giunta comunale guidata dal sindaco uscente, Virginio Merola, vola nei sondaggi, superando di gran lunga il 50% delle preferenze degli elettori bolognesi. Le preferenze per il candidato del centrodestra, Fabio Battistini, si attestano, in media, al 35%. La vittoria di Lepore è data dunque per scontata già al primo turno. Resterà dunque da constatare con quale margine supererà gli altri candidati che corrono per l’elezione a sindaco del capoluogo emiliano-romagnolo.
Trieste: Dipiazza è imbattibile
Nel capoluogo del Friuli Venezia-Giulia, l’attuale sindaco del centrodestra, Roberto Dipiazza, verrà riconfermato. Secondo i sondaggi le preferenze a suo favore si attestano in media leggermente al di sotto del 50%. Segue il candidato del centrosinistra, Francesco Russo, con una media di voti che si attesta intorno al 35%. La candidata del M5s, Alessandra Richetti, è pressoché fuori dalla corsa per la guida di palazzo Cheba, raccogliendo una percentuale di voti che si attesta ampiamente sotto il 10% delle preferenze. Quindi, la strada per la riconferma (per la quarta volta) dell’attuale primo cittadino Dipiazza è lo scenario più probabile. Se non avverrà al primo turno, verrà riconfermato durante i ballottaggi (anche se non con un divario enorme).
Gli altri capoluoghi di Provincia
Per quanto riguarda gli altri capoluoghi di Provincia al voto, Varese, Savona, Rimini, Ravenna, Latina, Salerno, Caserta, Isernia, Cosenza e Carbonia andranno al centrosinistra. Novara, Pordenone, Grosseto al centrodestra. Clemente Mastella verrà confermato a Benevento.
La Calabria oltre le elezioni comunali
Non solo elezioni comunali, però. C’è infatti anche la Regione Calabria (che ritorna al voto 20 mesi dopo l’ultima volta) dopo la prematura scomparsa della presidente Jole Santelli. Poche incertezze in questo caso. La coalizione di centrodestra, con Roberto Occhiuto candidato, viene data ben oltre il 50%. Quella di centrosinistra con i 5 Stelle, che candida Amalia Bruni, è circa al 30%. Poi la coalizione di Luigi De Magistris, al 15%, e la Lista Oliverio, al 2%. Ricordiamo che alle regionali non è previsto il ballottaggio: chi prende un voto in più al primo turno (anche se al di sotto del 50%), diventa il nuovo presidente della Regione.