Draghi: “Voglio riaprire, ma bisogna farlo in sicurezza”. Il suo piano

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Come credo la maggior parte degli italiani, voglio riaprire. Voglio che le persone tornino fuori a lavorare, a divertirsi, a stare insieme. Ma, come ho già detto in passato, bisogna farlo in sicurezza. Cioè calcolando bene il rischio che si corre“. Così il premier Mario Draghi al termine del vertice europeo di Oporto.

Covid, l’ottimismo di Draghi: “Incoraggianti tutti i dati”

Quindi noi ora stiamo esaminando i dati. Che, guardate, sono abbastanza incoraggianti – ha infatti sottolineato Draghi –. E lo sono sia per quanto riguarda le vaccinazioni, che sul resto. Tanto più che dal 26 aprile, il famoso giorno in cui sono avvenute le riaperture, e fino al 7 maggio i ricoveri ordinari in terapia intensiva sono calati di oltre il 20%. Il tasso di positività, invece, è sceso dal 5,8% al 3,2%. E le vittime, che ancora sono tante, sono in forte diminuzione“.

Tutto questo, ovviamente, è anche merito delle misure già intraprese. Perciò se l’andamento dovesse continuare in questa direzione, chiaramente la Cabina di regia procederà ad altre riaperture. Importante, però, è essere graduali. Anche per capire quali riaperture hanno più effetto sui contagi e quali meno“, ha aggiunto Draghi.

L’attesa per il green pass e il nodo aeroporti

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Segue poi un rilancio anche sul fronte dei viaggi verso l’estero. “Abbiamo chiesto con molta enfasi che Commissione e Parlamento Ue procedano con la massima rapidità al certificato verde” per il Covid. Lo scopo è quello di “avere un modello europeo su cui confrontarsi per la misure turistiche. Altrimenti ci sarà molta confusione“, ha spiegato il premier Mario Draghi in occasione del vertice europeo a Oporto.

Draghi ha quindi aggiunto una ulteriore problematica da tenere a mente per la stagione estiva: “Con la ripartenza del turismo bisogna considerare anche che gli aeroporti sono luoghi cui bisogna guardare con molta attenzione, perché sono luoghi dove i contagi possono succedere. Quindi bisogna rinforzare i controlli negli aeroporti. Questo non vuol dire chiudere. Vuol dire riaprire, ma farlo con la testa“.

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