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“Per me non c’è un Governo senza 5 Stelle. E non c’è un altro governo Draghi a parte questo. Questa fibrillazione la stiamo affrontando abbastanza bene. Sono importanti, ma lo sarebbero di più se il Governo non riuscisse a lavorare. Un Governo con gli ultimatum non lavora, lo dico anche a chi minaccia sfracelli a settembre“. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Se mi domandate se il rinvio alle Camere ci sarà in caso di mancato appoggio del M5s al Governo, rispondo: chiedete al presidente della Repubblica“, ha precisato.
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“Abbiamo presentato ai sindacati le linee guida su temi chiave come i contratti collettivi e il cuneo fiscale. La riduzione del carico fiscale per i lavoratori. Abbiamo concordato di rivederci tra due settimane, quando il Governo presenterà un provvedimento corposo. In quell’occasione, prima di discuterlo in Consiglio dei Ministri, avremo un altro incontro con le forze sociali“, ha aggiunto Mario Draghi in conferenza stampa.
Le iniziative che il Governo ha già preso
Il presidente del Consiglio ha voluto precisare subito che “il Governo non è che non ha fatto nulla. Abbiamo già fatto molto per famiglie e imprese. Abbiamo stanziato 33 miliardi di euro. Cifra che una volta era di una-due manovre di bilancio, mentre ora sono gli stanziamenti necessari per mitigare l’effetto che l’aumento dei prezzi dell’energia ha avuto soprattutto per i più fragili“. Quindi Draghi è entrato ancor più nel dettaglio: “Abbiamo approvato un esonero contributivo per i lavoratori dipendenti con retribuzione inferiore ai 35 mila euro“.
“Abbiamo sostenuto i redditi di 28 milioni di italiani, tra pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi, con un contributo di 200 euro ciascuno“, ha ricordato Draghi. Che ha anche aggiunto: “Ora è importante però mettere in campo misure strutturali per incrementare i salari, il netto salariale. Obiettivo prioritario è ridurre il carico fiscale per i lavoratori, a partire dai salari più bassi. Intendiamo intervenire in maniera decisa, grazie agli spazi nella finanza pubblica“.
Draghi e un nuovo patto sociale per l’Italia
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Draghi si è quindi soffermato sull’incontro avuto insieme a diversi Ministri con i sindacati, poche ore prima la sua conferenza stampa. “Dobbiamo intervenire per favorire l’occupazione“, per lottare contro le “diseguaglianze che si aggravano gravemente e per difendere salari e pensioni. Per fare questo occorre essere insieme. Serve il coinvolgimento pieno del Governo con le parti sociali“, ha affermato il premier in conferenza stampa.
“Nei mesi scorsi ho auspicato che potesse esserci un nuovo patto sociale, per gestire la fase che stiamo attraversando e che attraverseremo nei prossimi mesi. Il suo scopo è la continuazione della crescita e la protezione e la tutela del potere di acquisto di lavoratori, pensionati, famiglie. L’economia italiana continua a crescere, ma le previsioni sono piene di rischi. Prima tra tutte, l’aumento del costo della vita. La nostra economia va meglio delle attese, ma i rischi dei prossimi trimestri sono davanti ai nostri occhi. Quindi dobbiamo intervenire per sostenere l’occupazione e affrontare le disuguaglianze. Da qui nasce l’idea dell’incontro di stamattina, perché per fare questo occorre essere insieme“, ha concluso Draghi.
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“Quello che si può fare nel decreto alla fine di luglio è molto urgente e ha poco di strutturale. La parte strutturale avviene nella legge di bilancio – ha ricordato Draghi –. Siamo consapevoli di questa urgenza, non tanto per anticipare le azioni di un Governo futuro, che non sarebbe nelle azioni costituzionali di questo Governo. Ma semplicemente perché va fatto: gli italiani le vogliono, l’economia e la giustizia sociale hanno bisogno che si facciano“.