Il governo incontra le Regioni e, dopo il vertice con i governatori, apre alle istanze del centrodestra. In particolare per quanto riguarda le sempre più insistenti richieste di allentare le chiusure e le misure di prevenzione anti Coronavirus. Un modo per dare “speranza e un segnale al Paese“. E anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è d’accordo.
Sono in particolare i presidenti di Regione in quota Lega a insistere da tempo su misure meno severe da attuare dopo Pasqua. Incontrando il governo hanno infatti spinto per “riaperture ragionevoli” e chiesto di “rivalutare i criteri per individuare l’andamento del contagio“, con l’auspicio che ci siano “indicazioni scientifiche sul rischio che comporterebbero alcune riaperture, come quelle di teatri o ristoranti“. Un “tagliando del decreto“, come già è stato definito, e che sembra convincere lo stesso Mario Draghi.
“Occorre ridare speranza al Paese, pensando a programmare e alle riaperture – ha infatti dichiarato il presidente del Consiglio –. C’è il comune impegno ad assicurare non solo la sicurezza e la salute, ma anche la ripresa dell’attività economica. Bisogna cominciare ad aver di nuovo il ‘gusto del futuro’. Bisogna uscire da questa situazione di inattività“. E sul fronte delle riaperture, il governo Draghi si sta iniziando a muovere. Una proposta in tal senso arriva dal ministro per le Autonomie, Maria Stella Gelmini: sua l’idea di introdurre “un automatismo con aperture mirate“.
Draghi ha quindi rinnovato “l’invito a iniziare a guardare al futuro con ottimismo“, sottolineando come “la campagna vaccinale stia migliorando continuamente e rapidamente“. Resta l’obiettivo di incrementare la fornitura di vaccino, con mezzo milione di somministrazioni quotidiane per aprile e maggio. Numeri che, secondo il presidente del Consiglio, “non sono più così lontani“.
“Per quanto riguarda le forniture dei vaccini per i prossimi mesi, la Commissione ha assicurato che le dosi dovrebbero essere più che sufficienti per raggiungere l’immunità per il mese di luglio in tutta l’Europa“, ha aggiunto Draghi. Che ha anche rilanciato riguardo alle esigenze delle Regioni, promettendo un aumento di personale per effettuare le somministrazioni. “L’atteggiamento del governo è quello di aiutarvi a raggiungere gli obiettivi comuni di tutti noi“, ha spiegato.
Rispetto a Draghi continua invece a predicare calma Roberto Speranza. “I numeri dei decessi, del contagio e delle terapie intensive impongono attenzione e prudenza da parte nostra. Con 3.721 posti letto in terapia intensiva occupati non possiamo fare un passo troppo lungo. Le prossime settimane saranno decisive per le vaccinazioni e potremo così programmare l’estate e la graduale uscita dalle restrizioni sulla base delle evidenze scientifiche e dei dati del monitoraggio che sono e restano la nostra bussola“, ha ammonito il ministro della Salute.
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