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“Alle domande brevissime rispondo con risposte brevissime: no“. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, rivolgendosi a un giornalista che in conferenza stampa gli ha domandato se, dopo la scissione del Movimento 5 Stelle, sentisse necessario “cambiare la squadra dei ministri“.
Al capo del Governo è stato anche chiesto se si senta con un mandato più forte o più debole, dopo quanto successo in Parlamento. Anche in questo caso, la risposta è lapidaria. “Con lo stesso mandato“, ha aggiunto Draghi. Che quindi ha sottolineato di non ritenere di avere un incarico di maggior forza durante quest’ultimo Consiglio europeo rispetto al precedente.
La nuova Unione europea secondo Mario Draghi
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“L’Ue sta crescendo dal punto di vista esterno e sta diventando sempre più importante. È un’istituzione a cui tutti i Paesi d’Europa guardano, in quanto capace di dare loro stabilità, prosperità e sicurezza“, ha poi detto Mario Draghi, a margine del Consiglio europeo tenutosi in questi giorni a Bruxelles.
“Questo è un passo straordinario nella storia dell’Unione europea. Numerosi Paesi vogliono rapidamente avere lo Status di candidati e l’Ue ha iniziato a rispondere“, ha aggiunto Draghi. Il riferimento è a Ucraina e Moldova, con il Premier che ha sottolineato come l’Unione europea cercherà d’ora in poi di velocizzare i passaggi burocratici necessari a far entrare fra i ventisette i Paesi membri. Tra le proposte dell’Ue c’è anche quella di “avviare il più rapidamente possibile i processi per l’ottenimento dello Status di candidati per i sei Paesi dei Balcani occidentali“.
L’Europa, la Russia e l’energia: il punto del Premier
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“Per quanto riguarda gli stoccaggi – ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi a margine del Consiglio europeo – noi ci stiamo preparando per l’inverno. E questi stanno andando molto bene“.
“Per quanto riguarda la dipendenza dal gas russo, l’anno scorso era al 40%, oggi invece è al 25%, segno che le misure che il Governo ha messo in campo fin dall’inizio della guerra cominciano a dare risultati“, ha aggiunto Draghi. “Altri fornitori cominciano a sostituire il gas russo“, ha concluso.