Il Comune di Torino si è costituito in giudizio in appello contro la decisione del Tribunale che ha negato il doppio cognome al figlio di due madri. I magistrati hanno ritenuto la richiesta basata su un atto amministrativo giudicato illegittimo. Ad annunciarlo è il sindaco Stefano Lo Russo, che rilancia la questione politica del riconoscimento dei figli delle coppie gay. L’udienza in Corte d’Appello è fissata per venerdì 18 febbraio. Al momento, a Torino, sono 79 i bambini di coppie omogenitoriali iscritti all’anagrafe. Il primo, nel 2018, era stato il figlio dell’attuale assessora Chiara Foglietta.
Lo Russo: “Torino costituito in giudizio, Parlamento pigro”
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“Il 18 febbraio c’è l’udienza in Corte d’Appello – spiega Lo Russo -. Con la delibera di oggi la Giunta si è costituita per difendere la legittimità amministrativa dell’operato. Viene contestata la legittimità dell’iscrizione, per noi invece lo è. Non avendo una legge tutto è stato scaricato sui sindaci e sui tribunali, questo produce differenze inaccettabili dei diritti. Non è tollerabile che in base a dove si sia residenti si abbia o meno un diritto. Invitiamo il Parlamento a legiferare in modo tale che dal Trentino alla Sicilia vi sia la possibilità di riconoscere i figli delle coppie omogenitoriali. Il Parlamento deve prendere in mano la questione e dare un quadro legislativo di certezza che garantisca i diritti di tutti i bambini e le bambine del Paese. È intollerabile che nel 2022 non vi sia ancora una legge che chiarisca la possibilità della registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali”.
L’assessore Rosatelli: “Continueremo la nostra battaglia”
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“Il processo nasce perché il Comune di Torino ha iscritto il figlio di una coppia di donne nel proprio registro anagrafico come loro figlio, poi questa coppia ha chiesto il doppio cognome e il tribunale ha rifiutato dicendo che l’atto di stato civile fatto dal Comune è illegittimo. Come Comune difendiamo le ragioni della legittimità dell’atto di stato civile – commenta Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti del Comune di Torino -. Per noi è legittimo iscrivere il figlio di una coppia omogenitoriale come figlio di quella coppia e quindi speriamo di convincere la Corte d’Appello del fatto che questo atto amministrativo sia giusto e legittimo. Se ci darà ragione sarà un fatto giuridico e politico molto rilevante. Le nostre convinzioni vanno al di là e sul piano politico continueremo la nostra battaglia“.