Dl Rilancio, Rosato: “Bene decreto ma servono incentivi a economia”

“Abbiamo cominciato un percorso con il presidente del Consiglio. Abbiamo rappresentato la nostra necessità, che è quella per cui questo Governo si caratterizzi per delle misure che facciano ripartire il nostro Paese”, dichiara Ettore Rosato, deputato di Italia viva, commentando il dl Rilancio presentato ieri da Giuseppe Conte e altri quattro ministri. “Bene il decreto approvato ieri in Consiglio dei Ministri, un grande cerotto per le ferite del lockdown a questo Paese: misure per la cassa integrazione, misure per ristorare il fatturato alle imprese però adesso ci vuole qualcosa che faccia veramente ripartire imprese e il reddito delle famiglie. Insomma: non basta l’assistenzialismo, ci vuole anche incentivo forte all’economia, e nel cerotto questo non si vede”.

Non solo dl Rilancio. Rosato: “Da Bonafede ci attendiamo un’impostazione non ideologica”

“Abbiamo detto con chiarezza che abbiamo bisogno di risposte rispetto al piano choc sulle infrastrutture: bisogna sbloccare questi 120 miliardi di opere che sono ferme”, prosegue Rosato parlando del dl Rilancio.“Basta semplificare la burocrazia. Il bonus ristrutturazioni è una cosa positiva, ma anche lì bisogna semplificare le procedure: bisogna modularlo su tempistiche diverse, ma è assolutamente utile come il bonus sisma. Per il resto non abbiamo visto ancora niente. Sono mesi e mesi che abbiamo consegnato un documento molto chiaro e molto semplice e ci attendiamo risposte molto concrete, perché altrimenti si rischia non di non dare una risposta a Italia Viva, ma di non dare una risposta a quegli italiani che non possono andare avanti con la cassa integrazione tutto l’anno”.

Italia Viva continua poi a non sciogliere la riserva su cosa voterà nella mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede “Noi abbiamo un’esigenza: quella di confrontarci sui contenuti della giustizia. Noi siamo garantisti, perché la Costituzione è garantista. E noi vogliamo un’impostazione da parte del ministro della Giustizia che sia coerente con la nostra Costituzione. Ci attendiamo un confronto serio su questo: non ideologico da parte nostra ma neanche da parte sua. Un’altra informativa? No, servono fatti”.

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