Di Battista: “M5s nel governo è suicidio, Draghi apostolo delle élite”

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Il mio giudizio sull’esecutivo è molto negativo“. Parola di Alessandro Di Battista, che all’esterno di Montecitorio attacca anche la sua antica casa politica del Movimento 5 Stelle.

Di Battista ribadisce: “M5s non mi rappresenta più”

Il M5s, che è entrato in maggioranza, ha commesso un suicidio politico – ha attaccato Di Battista –. Un atto masochista ingiustificabile. Ricordo che volevano controllare il governo dall’interno, ma per ora non toccano palla. Inoltre parlavano del super ministro all’ambiente, e questo ha riportato fuori le trivelle, inceneritori e addirittura il nucleare. Se pensano di ritirarsi su con questi argomenti, auguri“.

Severissimo, insomma, Alessandro Di Battista: “Ero un super sostenitore del Movimento ed ora l’ho lasciato perché non mi rappresenta più. Battaglia sui vitalizi? Sono stati reinseriti. La questione morale è sparita, come anche la storia di Durigon e Casellati. Poi perché nessuno fa le domande a Draghi? È protetto come se fosse un santo. Ma è sempre stato l’apostolo delle élite“.

Conte, Grillo, Casaleggio: solo non risposte

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Di Battista poi glissa sull’ipotesi di un Giuseppe Conte leader del Movimento: “Lo chiede alla persona sbagliata, che non fa più parte del M5s. Tensioni tra Di Maio e Conte? Veramente, non commento le vicende interne al Movimento“. Quindi una battuta sulla riforma della giustizia: “Chi governa da anni con Berlusconi e chi fa parte di quell’area non può parlare di riforma della giustizia. Questa non la può fare chi è in conflitto d’interesse da anni. Il centrodestra ha provveduto, negli anni scorsi, a riformare la giustizia per salvare le natiche di Berlusconi. Salvini pensa che gli italiani abbiano la memoria corta, ma non è così“.

Sui contatti con Grillo e Casaleggio, invece, Di Battista ha ammesso: “Con Grillo mi sento meno da quando abbiamo preso strade differenti. Anche con Casaleggio la situazione è la stessa. Rousseau? No, non ho parlato di questo con Davide“.

Di Battista e gli ex alleati: “In disaccordo con Di Maio, sto con Raggi”

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Il palazzo è diventato un simulacro – ha insistito Di Battista – e da quando c’è il governo dell’assembramento le decisioni le prende Confindustria. Se un domani dovessi rientrarci sarà per volontà popolare. Ultimamente sono molto in disaccordo con Di Maio, mentre Conte lo sto cominciando a conoscere. Se fossi in accordo con il Movimento, sarei dentro. Il governo non ha una vera opposizione. FdI non fa opposizione. Da cittadino mi oppongo a questo governo“.

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Infine c’è il tema delle prossime elezioni amministrative. Così Di Battista: “Io da cittadino romano continuo a sostenere la sindaca Virginia Raggi. Credo che abbia lavorato molto bene e che abbia fatto cose che si aspettavano da anni. Posso fare l’elenco degli sprechi delle passate amministrazioni, quindi posso solo fare un grande in bocca a lupo a Virginia e dirle che la sosterrò convintamente. Se poi i cittadini voteranno Gualtieri o Calenda, problemi loro. Lepore candidato sindaco a Bologna? Non so chi sia, non saprei cosa dirle“, ha continuato.

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