Sulla questione migranti Meloni si è concentrata sul suo intervento dello scorso anno: “Proposi un anno fa, da questo stesso podio, di dichiarare una guerra globale ai trafficanti di esseri umani, e sono felice che quell’appello non sia caduto nel vuoto, e che in primis a livello G7 si sia trovata l’intesa per dare vita a un coordinamento internazionale per smantellare queste reti criminali”
All’Assemblea generale delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro a New York, la premier Giorgia Meloni ha tenuto un discorso parlando di politica estera, transizione ambientale, intelligenza artificiale e gestione delle migrazioni ricordando il suo appello a “dichiarare una guerra globale ai trafficanti di esseri umani“. Durante il discorso pronunciato in italiano, la presidente del Consiglio ha sottolineato il sostegno all’Ucraina e ha sperato in un cessate il fuoco a Gaza. Sulla situazione in Venezuela ha detto: “È nostro dovere alzare la voce”.
L’intervento della Meloni all’Onu
Questione migranti
Sulla questione migranti Meloni si è concentrata sul suo intervento dello scorso anno: “Il nostro obiettivo, di fronte di decine di migliaia di persone che affrontano viaggi disperati per entrare illegalmente in Europa, è garantire prima di tutto il loro diritto a non dover emigrare, a non dover recidere le proprie radici semplicemente perché non hanno altra scelta“. “Proposi un anno fa, da questo stesso podio, di dichiarare una guerra globale ai trafficanti di esseri umani, e sono felice che quell’appello non sia caduto nel vuoto, e che in primis a livello G7 si sia trovata l’intesa per dare vita a un coordinamento internazionale per smantellare queste reti criminali. Ma bisogna fare di più“, ha ricordato.
Conflitto Israele – Palestina
“Affermiamo il diritto dello Stato di Israele di difendersi da attacchi esterni, come quello orribile del 7 ottobre scorso, ma allo stesso tempo chiediamo ad Israele di rispettare il diritto internazionale, tutelando la popolazione civile, anch’essa vittima in gran parte di Hamas e delle sue scelte distruttive“, ha detto la premier sulla questione Israele. “E seguendo lo stesso ragionamento sosteniamo, ovviamente, anche il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato, ma affinché questo possa vedere presto la luce è necessario che i palestinesi lo affidino a una leadership ispirata al dialogo, alla stabilizzazione del Medio Oriente e all’autonomia”, ha aggiunto. Ha poi citato gli Accordi di Abramo come esempio di “convivenza e cooperazione vantaggiosa sulla base del mutuo riconoscimento“. “Se questa è la prospettiva sulla quale tutti dobbiamo lavorare, e lo è, oggi l’imperativo è raggiungere, senza ulteriori ritardi, un cessate il fuoco a Gaza e l’immediato rilascio degli ostaggi israeliani. Non possiamo più assistere a tragedie come quelle di questi giorni nel Sud e nell’Est del Libano, con il coinvolgimento di civili inermi, tra cui numerosi bambini”, ha proseguito.
Guerra Russia – Ucraina
Riferendosi al conflitto Russia-Ucraina ha sottolineato che “non possiamo voltarci dall’altra parte di fronte al diritto dell’Ucraina a difendere le sue frontiere, la sua sovranità, la sua libertà“. L’aggressione russa all’Ucraina sta avendo “effetti destabilizzanti” che vanno ben “oltre i confini nella quale si consuma”, ha detto la premier.
Meloni: “Serve un modello di cooperazione completamente nuovo”
Meloni ha parlato dell’obiettivo di costruire “un modello di cooperazione completamente nuovo” per riprendere quei valori espressi nella Carta delle Nazioni Unite che “in questo tempo sono stati messi in discussione addirittura da un membro permanente del Consiglio di sicurezza”. Sulla difesa di quei valori “l’Italia non intende arretrare. Perché sono principi e valori posti a garanzia di tutti, soprattutto delle Nazioni che hanno meno strumenti per difendersi”, ha affermato la presidente del Consiglio.
“Il destino ci sfida, ma in fondo lo fa per metterci alla prova. Nella tempesta, possiamo dimostrare di essere all’altezza del compito che la storia ci ha dato. Dimostrarlo ai cittadini che governiamo, dimostrarlo ai nostri figli. Dimostrarlo a noi stessi, forse soprattutto a noi stessi, perché come diceva un grande patriota italiano, Carlo Pisacane, protagonista di quel Risorgimento che fece dell’Italia una Nazione unita, ‘ogni ricompensa la troverò nel fondo della mia coscienza’. Affrontare i problemi piuttosto che rinviarli, avanzare piuttosto che indietreggiare, preferire ciò che è giusto a ciò che è utile, questo è il nostro compito, difficile ma necessario. L’Italia, come sempre, è pronta a fare la sua parte”, ha sottolineato la premier.