Coronavirus: Toscana in zona rossa, l’amarezza di Giani

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“Ho avuto comunicazione dal ministro Speranza che la Toscana è in zona rossa. Provo sorpresa e un po’ di amarezza perché vedevo che negli ultimi giorni i dati tendevano a un lieve miglioramento. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, in un video pubblicato sul profilo Facebook dell’istituzione regionale. L’ordinanza annunciata dal Ministero della Salute entrerà in vigore da domenica. Come previsto dal Dpcm del 3 novembre, servirà un miglioramento complessivo dei parametri monitorati dalle autorità sanitarie nelle prossime due settimane per poter rientrare almeno nella zona arancione.

Giani contesta il monitoraggio: “Valutazione sui dati dal 1° all’8 novembre”

“Sono uomo delle istituzioni e rispetterò quanto deciso dal governo – precisa Giani, nonostante l’amarezza -. Sono però sorpreso e amareggiato perché i dati valutati dal Comitato tecnico-scientifico vanno dal 1° all’8 di novembre. Non so se è la soluzione migliore. Oggi, infatti, la Toscana si trova davanti a una situazione di lieve miglioramento. Sono convinto che ce l’avremmo potuta fare anche senza dover passare a zona rossa“.

Giani preannuncia poi un confronto con le autorità sanitarie nazionali per capire i motivi dietro un monitoraggio dei dati che ritiene inadatto per modi e tempi: “Solo pochi giorni fa avevo annunciato l’ingresso della Toscana nella zona arancione – dice il presidente della Regione -. Lo feci allora con la consapevolezza di una responsabilità che dovevamo avere prima di tutto noi come istituzioni, e poi tutti i cittadini, per poterci rimettere il prima possibile in carreggiata. Allora ero sereno, adesso mi sono già attivato per chiedere maggiori chiarimenti”.

Il ringraziamento del governatore ai toscani

Giani ha concluso la diretta con un ringraziamento al “popolo toscano, che in questi giorni si è assoggettato alle limitazioni. Ringrazio inoltre chi combatte in prima linea contro il coronavirus: i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, i tecnici di laboratorio. Ringrazio anche gli insegnanti delle scuole materne alle primarie che lavorano in presenza, e tutti gli operatori pubblici e privati che svolgono ruoli di interesse generale”.

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