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“L’Italia è per criteri di spesa chiari e trasparenti. In un quadro europeo di solidarietà comune, non stiamo chiedendo fondi da utilizzare in modo arbitrario. In modo discrezionale sì, ma non arbitrario. Stiamo lavorando per elaborare un piano di rilancio. Vogliamo che questo piano, come è giusto che sia, abbia l’approvazione delle istituzioni europee. E dopo vogliamo che ci sia un costante monitoraggio, come nella logica dei fondi europei. In questo siamo molto ambiziosi e accettiamo ben volentieri la sfida“. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Meseberg con la cancelliera tedesca Angela Merkel, esortando ad arrivare quanto prima ad un accordo.
Da Conte un messaggio a Merkel e non solo
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Conte però fa una precisazione importante. Destinata a Angela Merkel e non solo. “Non è nell’interesse di nessuno, neppure dei Paesi che non dovessero beneficiare sulla carta del programma ‘Next Generation UE’, introdurre condizionalità impraticabili per l’utilizzo delle risorse. Sarebbe una follia perché comprometterebbe l’efficacia del progetto e ostacolerebbe la ripresa europea“, afferma infatti il Presidente del Consiglio italiano.
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C’è poi il capitolo, delicatissimo, della revoca alla concessione ad Autostrade. Conte non si nasconde: “Domani ci sarà un’informativa al Consiglio dei Ministri. Si tratta di una decisione che deve coinvolgere tutto il governo. Tutti i ministri domani saranno nelle condizioni di conoscere i dettagli, c’è la necessità di adottare una decisione perché questa vicenda si trascina da troppo tempo“.
Il capitolo Autostrade e la situazione Atlantia
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Conte si sofferma anche sulle possibili conseguenze di una revoca della concessione. Anche perché nel frattempo Atlantia ha perso il 14% in Borsa. “Sicuramente ci sarebbero dei problemi in una società sottoposta a revoca, ma attenzione“, sottolinea. Il presidente del Consiglio evidenzia infatti che la prospettiva dei rischi collegati alla revoca “se assecondata significherebbe che è possibile continuare con il dispendio di risorse pubbliche e dare prevalenza all’interesse privato“.
“In una logica corretta di rapporti in equilibrio economico, giuridico e finanziario – prosegue Conte –, tra concedente pubblico e concessionario privato, se c’è stato un problema di cattiva manutenzione, la responsabilità va sul management soggetto ad azione di responsabilità, non sulla cittadinanza che deve subire il ricatto di eventuali conseguenze e incertezza che avrebbero le decisioni pubbliche sul concessionario privato. Ovviamente se arriveremo a quello, abbiamo delle soluzioni“.