La guida politica del Movimento 5 Stelle non trova minimamente pace. Giuseppe Conte sarebbe ormai vicinissimo a dare l’addio alla forza politica pentastellata. Le speranze dell’ex presidente del Consiglio, così come di buona parte dei big grillini, di ascoltare toni distensivi da parte di Beppe Grillo si sono frantumate sotto i bombardamenti del fondatore del M5s. Il comico genovese era sceso ieri a Roma per il faccia a faccia con i parlamentari grillini, ma è stato tutto inutile.
La giornata che doveva riaprire il dialogo tra il garante e l’aspirante capo politico del Movimento è finita “malissimo”, come dicono i più vicini a Conte citati da Il Fatto quotidiano. Giudizio amaro condiviso dallo stesso avvocato che, sempre secondo il giornale diretto da Marco Travaglio, ora è a sempre più vicino dal rinunciare, lasciando a Grillo quel che resta del M5s. Sarebbero rimasti spiazzati tutti i mediatori che, soprattutto negli ultimi giorni, avevano tentato di riconciliare i due, provando fino all’ultimo a farti incontrare. Per poi ottenere solo una telefonata in serata, tutt’altro che pacifica.
Manca solo l’annuncio, ma Conte è pronto a lasciare quel che resta del M5s
Davanti al muro con tanto di filo spinato di Grillo, Conte ha deciso di non rilasciare dichiarazioni pubbliche sul suo ruolo nel M5s. Il Fatto, citando l’ex capo di governo in una confidenza ai suoi fedelissimi: “Se dovessi reagire a caldo, non ci sarebbero più le condizioni per andare avanti”. I paletti imposti da Grillo, che non ha nessuna intenzione di passare “per un coglione”, ma vuol restare il garante con tutti i poteri enormi che ne derivano secondo l’attuale statuto, lasciano pochissimi margini di manovra nella trattativa.
Per Giuseppe Conte la situazione è paralizzata su una diarchia: due capi che si marcano stretti e di fatto rischiano di non muovere un passo. Eppure, ricorda Conte come fosse stato proprio Grillo a volergli dare pieni poteri nel Movimento. Era solo febbraio, quando l’unico ostacolo insormontabile sembrava lo scontro con Davide Casaleggio e l’associazione Rousseau. E invece il tifone Grillo ha preso l’ennesima rotta impazzita. Ha travolto tutto e tutti e lasciando dietro di sé le macerie di un Movimento che ora rischia seriamente di sciogliersi.