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“A Taranto e nel Mezzogiorno il governo ha preso degli impegni per il Sud” e “non sono annunci ma passaggi concreti, operativi“. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, recatosi a Taranto per inaugurare il nuovo corso di laurea in medicina e chirurgia da parte dell’Università di Bari.
“Ci sono tanti ministri che ci hanno accompagnato in questo viaggio, che è un viaggio particolare – ha voluto spiegare Conte –. Oggi noi compiamo un passo significativo, con tanti progetti di rilancio per questa città. È un messaggio forte che noi vogliamo dare. La folta delegazione governativa qui presente manda un messaggio che non può sfuggire. Non vi sarà sfuggito che non amo parlare di promesse. Preferisco parlare di impegni, che poi vanno mantenuti e concretizzati. Dedicati a Taranto, ma a tutto il Mezzogiorno. Che deve puntare sull’educazione, sulla ricerca, per un rilancio a tutto tondo. Sociale, economico, ma soprattutto anche culturale“.
Quest’ultimo tema rientra nell’iniziativa su cui Conte si è voluto soffermare: “Qui oggi parliamo di scienza, di scienza medica. Perché abbiamo un nuovo corso di studio in medicina e chirurgia. Ringrazio le autorità accademiche che hanno lavorato intensamente per questo risultato. Questo corso è frutto dell’impegno delle autorità accademiche e locali, ma anche di una precisa scelta strategica del ministro Manfredi. Si è infatti voluto ampliare l’offerta formativa di medicina sull’intero territorio nazionale. I numeri dell’accesso programmato sono aumentati di oltre 800 unità e ora sono a disposizione dei giovani aspiranti studenti di medicina“.
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Giuseppe Conte da Taranto, dove è intervenuto per l’inaugurazione del corso di laurea in medicina, ha anche illustrato il Piano Sud 2030 predisposto dal ministro Peppe Provenzano. “In quel piano – ha spiegato il presidente del Consiglio – ci sono misure specifiche per colmare quel gap che si è creato tra Sud, Centro e Nord. Ora non vi indico le specifiche misure, ma sicuramente le intendiamo come misure di sistema. E saranno misure per la previsione della clausola del 34% delle spese in conto capitale da destinare costantemente al Mezzogiorno“.
“Quella è stata una vera svolta. D’ora in poi le spese in conto capitale devono in modo vincolante rispettare questa ripartizione. È nella legge di bilancio 2020“, ha proseguito il Premier. Che non si è fermato qui: “C’è una ulteriore misura che intendiamo diventi strutturale. Si tratta della riduzione del costo del lavoro del 30% a beneficio delle imprese, senza nessuna decurtazione per lavoratori. Taranto richiede progetti mirati, ma l’intero Mezzogiorno richiede un rilancio. Ed è proprio qui che dobbiamo colmare quel divario digitale. È qui che dobbiamo cablare in particolare le aree bianche“.
“Se non c’è oggi accesso a internet, non possiamo realizzare quel meraviglioso programma che è nell’articolo 4 della nostra Costituzione. Un’espressione bellissima, che afferma il diritto di tutti ad essere partecipi alla vita politica, culturale, economica e sociale del Paese“, ha concluso Conte.
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