Conte dal Recovery Fund ai decreti sicurezza: tutti i piani post elezioni

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Sono tanti i temi affrontati da Giuseppe Conte all’indomani della tornata elettorale. Primo dei quali è la tenuta dell’esecutivo, su cui il presidente del Consiglio ha garantito che non ci saranno novità: “Confermo la squadra di Governo? La confermo, è una squadra coesa. Una squadra in cui tutti i ministri hanno sin qui lavorato con impegno“, ha dichiarato il Premier a margine del Welfare Index PMI a proposito delle voci su un possibile rimpasto di Governo.

Conte dal rimpasto al Recovery Fund

Non mi sembra che il Pd ponga il problema del rimpasto, bensì un rilancio dell’azione di Governo anche in forza della grande sfida che ci aspetta sul Recovery Fund. Su questo ci troviamo assolutamente e io non avverto l’esigenza di un rimpasto“, ha aggiunto Conte.

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Il premier ha quindi insistito sui prossimi passi che attendono il governo a proposito dei fondi che l’Europa ha destinato all’Italia. “Dobbiamo essere più ambiziosi. Le risorse del Recovery Fund ci consentiranno di reinventare una nuova normalità, e in questa condizione la sostenibilità ambientale e il tener conto delle ricadute sociali delle iniziative d’impresa deve far parte del nostro dna – è il monito di Conte –. Non c’è crescita che sia affidata solo al Pil senza sviluppo ambientale e sostenibile. La nostra competitività non sarà solo in termini di crescita del Pil ma di crescita del benessere esistenziale“.

Niente più decreti sicurezza e il nodo Mes

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Il presidente del consiglio ha quindi annunciato un passo indietro rispetto alle politiche varate ai tempi del governo gialloverde. “Noi abbiamo una visione più allargata e modificheremo i decreti sicurezza, così da allargare il raggio di sicurezza per i nostri cittadini nel rispetto dei migranti e dei loro diritti fondamentali“, ha spiegato Conte. “Presto un nuovo piano di rimpatri e già da domani Ursula von der Leyen proporrà la modifica del trattato di Dublino“, ha aggiunto.

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Questioni di genere? Il Governo è molto sensibile – ha quindi aggiungo Conte –. Siamo intervenuti in Puglia sulla legge elettorale per dare uno scossone e dove non c’è stato siamo intervenuti con una norma ad hoc per intervenire sull’empowerment femminile. Mi convinco sempre di più però a fare qualcosa di più importante. L’empowerment femminile sarà al centro del G20 che come sapete l’Italia organizzerà l’anno prossimo“.

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Altro tema sempre molto caldo è quello del Mes. Così Conte: “Il problema del Mes è che le risorse finanziarie sono un problema successivo. Prima viene un piano per rafforzare il sistema sanitario. Dopodiché andremo a vedere quanto costa questo piano e andremo a vedere finanziamenti. Dire sì o no è una questione pregiudiziale su cui non mi pronuncio“.

Dal Parlamento alle regionali: le garanzie di Conte

Se e quando si porrà il problema di reperire dei finanziamenti rispetto al quadro di finanza pubblica – ha quindi garantito Conte – porremo il problema in Parlamento“.

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C’è anche un commento sull’esito delle elezioni amministrative. “Gli amici del Movimento 5 Stelle conoscendoli non credo si aspettassero dei grandi risultati, perché storicamente non li hanno mai avuti nelle competizioni regionali“, ha spiegato Conte. “Ora hanno preannunciato gli Stati Generali, perciò questo processo di transizione continuerà a evolversi fino al naturale svolgimento, che è quello di un momento di approfondita riflessione per rilanciare l’intera forza politica. Hanno da consolarsi essendo stati promotori del quesito referendario“.

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