Chi ha vinto il dibattito televisivo tra Trump e Harris?

La candidata democratica è riuscita a far perdere più volte la pazienza al suo avversario, che però ha sfoderato lo stesso alcuni dei suoi cavalli di battaglia

Se l’ex presidente Donald Trump aveva dominato il precedente dibattito televisivo con Joe Biden, le cose non gli sono andate altrettanto bene quando ieri sera (anche se in Italia era già notte) si è trovato faccia a faccia con la candidata democratica Kamala Harris. Dotata di una calma invidiabile e meno propensa agli strafalcioni dell’attuale inquilino della Casa Bianca, la vicepresidente ha portato avanti le sue argomentazioni in modo convincente, senza cedere alle provocazioni dell’avversario e rispondendo per le rime ad alcune delle sue accuse. Trump ha comunque sfoderato alcuni dei suoi cavalli di battaglia, tra cui un paio di frecciatine lanciate al momento giusto, ma in generale è apparso nervoso, irritato e, in certi momenti, persino confuso, forse proprio a causa della rabbia provata. Non è mai sembrato in controllo del dibattito ed è stato protagonista di un paio di scivoloni non trascurabili.

Gli scivoloni di Donald Trump

Durante il momento del confronto dedicato al tema dell’aborto, sul quale Harris sta spingendo molto, Trump ha dichiarato che i democratici vorrebbero renderlo possibile durante il nono mese di gravidanza. Si tratta di una dichiarazione che non trova riscontri nella realtà, soprattutto perché nella maggior parte dei casi (il 94%, secondo i dati forniti dai CDC) l’interruzione di gravidanza avviene nel primo trimestre o al massimo nel secondo. I rarissimi casi nei quali diventa necessario ricorrere all’aborto durante il terzo trimestre riguardano tutti delle gravi condizioni mediche che mettono a rischio la sopravvivenza della madre e del nascituro.

Donald Trump durante il dibattito con Kamala Harris
Donald Trump durante il dibattito con Kamala Harris | EPA/DEMETRIUS FREEMAN / POOL – Newsby.it

La convinzione di Trump che i democratici desiderino incentivare gli aborti nel nono mese deriva da una frase pronunciata nel 2019 dall’ex governatore della Virginia Ralph Northam, che nel corso degli ultimi anni è stata volutamente storpiata e decontestualizzata dalla destra statunitense. Nel corso di un’intervista con una radio locale, Northam aveva dichiarato che in rari casi di gravidanza avanzata, quando il feto non è vitale, i dottori fanno nascere il bambino e, se la madre è favorevole, procedono a rianimarlo prima di valutare con i genitori le possibili opzioni. Si tratta di una circostanza tutt’altro che comune e che, al contrario di quanto sostenuto da Trump, non ha nulla a che fare con la legalizzazione dell’infanticidio (che secondo il tycoon sarebbe già presente in alcuni stati degli Usa).

In un altro momento del dibattito, Trump ha affermato che a Springfield, una città dell’Ohio, ci sono degli immigrati haitiani che mangiano i gatti domestici dei cittadini statunitensi. Questa fake news, circolata negli ambienti più vicini alla destra, è stata smentita dalla polizia dell’Ohio, che ha dichiarato di non aver mai avuto a che fare con dei casi simili.

Gli attacchi di Kamala Harris

Harris ha approfittato del dibattito per fare tre cose: far conoscere il suo pensiero politico, prendere le distanze da Biden e mettere in dubbio la credibilità e l’autorevolezza di Trump con degli attacchi mirati. “È il momento di voltare pagina, il mio piano è una nuova strada per il futuro”, ha dichiarato la candidata democratica, esternando per la prima volta il desiderio di andare in una direzione diversa rispetto a quella seguita dall’attuale presidente. Ha messo poi in chiaro il suo punto di vista sull’aborto: “Il governo e, soprattutto, Donald Trump, non dovrebbero dire a una donna cosa fare con il suo corpo”.

Sul fronte dell’economia, Harris ha dichiarato di voler creare una economia delle opportunità con la quale risollevare il ceto medio, fatta di tagli alle tasse per le piccole imprese e agevolazioni fiscali per le famiglie con i figli. Ha anche accusato Trump di aver abbassato le imposte per i miliardari e introdotto dei dazi sulle importazioni. In risposta a queste accuse, l’ex presidente ha bollato Harris come una “marxista” e ha dichiarato che al momento l’economis degli Stati Uniti è in condizioni “terribili” e, a causa delle scelte dell’amministrazione Biden, i cittadini hanno a che fare con “la peggior inflazione della storia”.

Harris guarda Trump con un sorriso ironico sul volto
Harris guarda Trump con un sorriso ironico sul volto | EPA/DEMETRIUS FREEMAN / POOL – Newsby.it

Trump ha anche criticato la gestione dell’immigrazione portata avanti negli ultimi anni, ma Harris è riuscita a tenergli testa pure su questo tema, rinfacciandogli di aver dissuaso i membri Repubblicani del Congresso ad approvare un accodo bi-partisan che avrebbe portato al rafforzamento del numero di agenti al confine meridionale. La candidata democratica ha anche rivendicato la sua gestione dei flussi migratori durante l’esperienza da procuratrice della California.

Il confronto sulla politica estera

È sul fronte della politica estera che Harris ha premuto il piede sull’acceleratore per quanto riguarda gli attacchi a Trump, criticando i suoi rapporti amichevoli con autocrati e dittatori come Vladimir Putin e Kim Jong-Un. “Sei amico di un dittatore che ti mangerebbe a colazione”, ha dichiarato la candidata dem riferendosi al presidente della Russia. “Se Trump fosse presidente, Putin sarebbe seduto a Kiev con gli occhi puntati sull’Europa”, ha incalzato Harris, per poi sottolineare che “i leader stranieri ridono dietro” al tycoon. Per quanto riguarda Kim Jong-Un, la vicepresidente ha ricordato che lui e Trump erano soliti scambiarsi delle “lettere d’amore”.

Parlando del Medio Oriente, Harris ha ribadito ancora una volta che Israele ha tutto il diritto di difendersi, ma al tempo stesso ha condannato “l’uccisione di troppi palestinesi” nel contesto della guerra contro Hamas. Trump ha rinfacciato all’avversaria la gestione della situazione a Gaza, della guerra in Ucraina e del ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan, lasciando intendere che se venisse eletta scoppierebbe la “terza guerra mondiale”.

Replicando a Trump sull’Afghanistan, Harris ha ricordato che fu proprio il tycoon il primo a concludere un accordo disastroso, invitando persino i talebani a Camp David, luogo sacro degli Stati Uniti.

Non è mancato un riferimento all’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, per il quale Trump non si è preso alcuna responsabilità. L’ex presidente ha anche ribadito l’illegittimità della sua sconfitta alle elezioni presidenziali del 2020.

Harris sarebbe già pronta per un secondo dibattito

Al termine del confronto, Trump ha rivendicato di “non aver mai dibattuto così bene in vita sua” e ha accusato i moderatori di Abc News di essere stati di parte. Harris, invece, si è dimostrata ancora una volta sicura di se stessa e ha chiesto subito un secondo dibattito. La candidata democratica ha persino incassato l’endorsement della pop star Taylor Swift.

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