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“La Regione Marche dalla prossima programmazione europea entrerà in transizione. Le sofferenze sono quelle che risalgono agli ultimi 10 anni che sono stati molto impegnativi per una Regione che, fino a 15 anni fa, era la settima Regione più manifatturiera d’Europa“. Così Giudo Castelli, assesore della Regione Marche per enti locali, servizi pubblici locali, bilancio, credito, demanio e valorizzazione del patrimonio, finanze. “Ora ci ritroviamo in un range di indicatori che ci fanno scivolare verso il Sud“.
E ha continuato: “Una delle richieste che il presidente Acquaroli ha fatto è che anche le Regioni che entreranno in transizione, ma che ancora non lo sono, perché l’Accordo di partenariato non è stato firmato, possano avere nel Pnrr gli stessi benedici delle Regioni del Sud“. Castelli ha spiegato che sia Umbria che Marche saranno Sud, ma “non lo sono ancora“. “Nel frattempo molti degli stanziamenti vengono effettuati penalizzndo quelle Regioni in difficoltà. Che però non lo sono ancora ufficialmente“.
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“Si tratta della mia prima presenza alla Conferenza delle Regioni, come membro della rappresentanza dell’Ecr” ha spiegato l’assessore della Regione Marche. “Questa circostanza combacia con un dato su cui le Regioni stanno concentrando le loro attenzioni: gli effetti che sul piano delle entrate ha prodotto il Covid. Ci sono circa 180 miliardi di euro che mancano all’appello nelle Regioni e nei Comuni. Per quanto riguarda l’Italia sono 27 miliardi“.
“Di questo parleremo per fare in modo che ci siano correzioni. Quando fermi le città, fermi anche le entrate. Inoltre, questa sessione è particolarmente rilevante perché nelle Marche stiamo affrontando una transizione nella transizione. Mi riferisco al terremoto, perché tutta la ricostruzione deve essere dentro gli schemi del Green Deal” ha continuato Castelli.
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E sempre sul terremoto, Guido Castelli ha continuato: “Non si tratta di riportare le lancette dell’orologio marchigiano al 23 agosto 2016. Si tratta di indicare come elemento costitutivo della ricostruzione anche l’elemento innovativo della transizione digitale ed ecologica“. E ha spiegato che da questo punto di vista il Pnrr prevede degli stanziamenti dedicati e concepiti per far si che la ricostruzione sia “tempestiva, sicura e aderente agli standard del Green Deal“.
“È più costosa, però, una ricostruzione che sia meno energivora” ha spiegato Castelli. “Ora stiamo affrontando il problema delle macerie: quelle pubbliche sono state quasi tutte rimosse. Sono a terra 4.200.000 di tonnellate di macerie private. Su questo registriamo difficoltà“.
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